Terrorizzavano le vittime evocando Gomorra, Mafia Capitale e Romanzo criminale
Entravano nei locali per ottenere denaro o per piazzare merce per il consumo alimentare e, davanti alle resistenze dei titolari dei ristoranti, li minacciavano, lasciando intendere di avere contatti con la malavita organizzata o associazioni di tipo mafioso.
In seguito all’ Operazione “Romanzo Criminale” 4 uomini sono finiti in manette dopo che i carabinieri della Stazione di Alassio sono riusciti a ricostruire varie azioni criminali che si sono concretizzate in condotte vessatorie, di angherie e di atti persecutori commessi nei confronti di cittadini di Alassio, di Andora e Borghetto Santo Spirito e, in un caso, ai danni di amministratori pubblici.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Elisa Milocco della Procura di Savona, hanno avuto origine nel momento in cui un militare in servizio presso la Stazione di Alassio, aveva ricevuto le confidenze di un commerciante alassino, terrorizzato e preoccupato, per essere stato minacciato di morte da uno degli estorsori, qualora non avesse acconsentito alla sua richiesta di “piazzarsi”, arbitrariamente, a vendere i suoi prodotti di ristorazione, peraltro senza alcuna autorizzazione amministrativa.
Di fatti, per evidenziare la sua arroganza, non ha esitato a presentarsi al Comune di Alassio per il rilascio del suddetto titolo autorizzativo, ma al diniego espresso dagli addetti ai lavori, per insussistenza delle condizione, non ha indugiato a minacciare di morte due funzionari pubblici locali, responsabili del rifiuto alla sua richiesta, paventando nei loro confronti conseguenze ritorsive.
Gli accertamenti sviluppati, corredati dai plurimi riscontri indiziari, hanno permesso di acclarare un singolare modus operandi che ha connotato tutte le azioni delittuose dei 4 responsabili dei fatti. M.G., pregiudicato, in ogni occasione, faceva riferimento alle “sue origini siciliane” e di praticare le azioni di vendetta tipiche della “Mafia” e, rivolgendosi ad un complice, con note espressioni stile mafioso, gli diceva: “Sangue Blu E’ Tornato, mamma ora metto i pagliacci al circo, il re è tornato sul suo trono, pensavano che mi ero ritirato e invece sono tornato in azione, diglielo alla gente che M. G. è tornato in azione, m’o tengo conoscenze… soldi… capacità ed armi… Io ho una parola.. non lo fare perché lo metto dentro un freezer. E.P., invece, avendo in uso una Smart bianca, in ogni incontro si vantava di essere stato in galera e di perpetuare il mito di Carminati, sfoggiando il suo carattere tracotante, duro, irruento e spocchioso, girando per Alassio allo scopo di ostentare Onore e Rispetto, caratteristiche, secondo lui, strumentale alle loro attività illecite, tra cui anche lo spaccio di stupefacenti.
In un’occasione, per dimostrare la sua temerarietà, ha indirizzato la seguente espressione ad un “creditore”: “Tu mi devi rispetto, io sono stato già dentro e se non mi paghi ti taglio la gola”.
Particolarmente significativo un episodio: per dimostrare la loro supremazia e dominio hanno fatto inginocchiare una persona, forse per lanciare un segnale concreto della loro pericolosità. Un altro fatto inquietante è l’inseguimento, da parte di E.P. e F. J., nei confronti di un “creditore”, il quale, a bordo della sua auto, è stato bloccato, da due auto e, nel tentativo di farlo scendere, il medesimo, impaurito, si è chiuso in auto e, con una improvvisata manovra è riuscito a fuggire.
L’azione ostile era finalizzata a regolare un debito di droga, rimasto insoluto.
Infine, a conferma dello stile delinquenziale, che avevano mutuato da alcune scene di “Romanzo Criminale”, volevano, a tutti i costi, acquisire, usando violenza e minaccia, con la conseguenza ritorsiva di mettere una bomba al locale, una attività commerciale, terrorizzando sia i titolari che i clienti di questa esercizio, rendendo loro la vita insostenibile e facendoli vivere nel continuo timore di subire ritorsioni. Alcune scene sono avvenute anche alla presenza di minori.
All’attività di indagine hanno collaborato la stazione di Andora, Borghetto Santo Spirito e il dipendente nucleo operativo.
La breccia che ha aperto uno squarcio nell’iniziale muro di omertà e di paura delle persone coinvolte, è attribuibile al continuo lavoro di sostegno, di supporto, di fiducia nello Stato, che i Carabinieri, imperterriti, sono riusciti ad infondere in tutte le persone coinvolte, creando una cortina di sicurezza a loro tutela.