“Il lavoro rende liberi”. Bufera sul presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
Anche i rappresentanti dell’Istituto Brasile-Israele hanno espresso dure critiche al Governo Bolsonaro per avere usato un motto delle Totenkopf SS non solo ad Auschwitz, ma anche in altri campi di sterminio, in una campagna istituzionale riguardante la pandemia da coronavirus.
Tuttavia, secondo quanto riferito ieri dall’agenzia Ansa, Fabio Wajngarten, titolare della segreteria di comunicazioni del Governo brasiliano (Secom), ha rigettato le accuse ricordando di essere ebreo.
“È impressionante – ha dichiarato Wajngarten – tutte le misure del Governo sono deformate per associare il Governo al nazismo, nonostante io, che guido il Secom, sia ebreo”.
Una settimana fa era scoppiata un’altra polemica dopo che alcuni gruppi ebraici ebraiche avevano criticato la presenza di bandiere israeliane in una manifestazione a Brasilia di sostenitori di Bolsonaro, alcuni dei quali invocavano il regime militare.