Green pass obbligatorio per i lavoratori, controlli e proteste. Diverse centinaia di persone (1200 secondo gli organizzatori) per la tredicesima volta ieri hanno sfilato a Genova, così come altri No Green pass hanno fatto in altre città italiane, contro le imposizioni e limitazioni messe in atto dal Governo Draghi per contenere l’emergenza coronavirus.
“Sindacati terroristi”, “Trieste chiama, Genova risponde”, “Giù le mani dal lavoro” sono stati fra gli slogan più scanditi dai manifestanti.
Uno dei portavoce della protesta di piazza di Torino ha inoltre annunciato annunciato che da lunedì “molti di noi saranno a Genova per dare una mano nella protesta ai portuali” che proseguono i blocchi ai varchi di ingresso nel Porto di Genova.
Se nelle prossime 24 ore si temono ripercussioni sulla viabilità verso e nel capoluogo ligure e se venerdì scorso, primo giorno dei controlli del Green pass, non si erano registrati particolari problemi agli accessi ai luoghi di lavoro, in molti temono che domani potrebbe essere un “lunedì nero” non solo per il possibile traffico in tilt.
Infatti, molti lavoratori senza il certificato verde venerdì avevano preso un giorno di ferie o non si erano presentati nella sede di lavoro e quindi l’aumento del numero dei controlli, previsto per domani, potrebbe rallentare gli accessi.
In sostanza, domani a Genova sarà la prima vera “prova del nove” delle conseguenze sul campo derivanti dalla decisione del Governo Draghi sul Green pass obbligatorio per i lavoratori.
Obbligo Green pass, Trasportounito: temiamo lunedì nero a Genova