Sono una ventina gli imperiesi che nel tentativo di ottenere un falso Green pass sono stati truffati da un’organizzazione cyber-criminale, che operava su Telegram, sgominata dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi informatiche della Guardia di Finanza di Imperia, in un’indagine coordinata dal IV Dipartimento (Frodi e Tutela del Consumatore – Cybercrime) della procura di Milano.
Gli imperiesi, che ora rischiano una sanzione amministrativa, secondo gli inquirenti avevano pagato dai 100 ai 120 euro ciascuno in criptovaluta (Bitcoin ed Ethereum) all’organizzazione, quest’ultima munita di una cellula anche a Genova, dove figura un indagato.
Si tratta di una 19enne genovese, che sarebbe complice di due fratelli 30enni di Verona, ritenuti gli ideatori delle truffe.
Ognuno di loro aveva fornito i propri documenti personali (carta d’identità, tesserino sanitario e codice fiscale) col rischio che ora possano essere venduti sul dark-web o utilizzati per compiere azioni illecite.
Gli investigatori hanno effettuato perquisizioni anche in Veneto, Puglia e Sicilia.
L’indagine ha riguardato, in particolare, molti amministratori degli account Telegram sui quali pubblicizzavano i Green pass, ognuno con il proprio Qr code funzionante.
In sostanza, tramite il canale Telegram erano proposti i certificati verdi taroccati ma corredati da un Qr code perfettamente funzionante.