Gli italiani sono alle prese con il green pass per accedere ai tavoli di bar e ristoranti al chiuso, spettacoli, cinema, eventi sportivi.
A tale proposito il ministro dell’Interno Lamorgese precisa come saranno i titolari a dover controllare il lasciapassare, ma “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”.
La Lamorgese spiega: “andare al ristorante con il pass è come andare al cinema e mostrare il biglietto; nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”. In compenso ci saranno “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa”.
Secondo il ministro “non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza” anche se “le forze di polizia sono impegnate per garantire il rispetto delle regole” in quanto “l’obiettivo primario è tutelare la salute pubblica”.
Dalla Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi rispondono “Apprezzamento per le parole del ministro. E’ bene precisare che se qualcuno esibisce un green pass di un’altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia. Un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione”.
Fonti del ministero non escludono che a chiedere il documento oltre al pass possano essere, oltre ai pubblici ufficiali, i responsabili alla sicurezza (anche privata) di eventi sportivi, spettacoli e concerti, i titolari di strutture ricettive, gli addetti al controllo nei trasporti e in strutture sanitarie.
Per quanto riguarda i ristoratori saranno tenuti ad una verifica di congruità dei dati nel pass rispetto alla persona che lo esibisce.
Sul fronte del green pass, nel mentre si registra l’allarme dei parchi divertimento che denunciano un calo degli ingressi del 50%.
Mentre la Polizia ha sgominato una rete di falsi green pass online. Eseguiti perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram.