“Un’opera pericolosa, costosa e non risolutiva: analizzando nel dettaglio cosa significherebbe effettivamente la Gronda autostradale per Genova, chiunque si renderebbe conto che sarebbe pesantemente impattante sul rischio idrogeologico e la salute degli abitanti, ma soprattutto non risolverebbe i problemi di traffico, che anzi paradossalmente peggiorerebbe in ambito urbano, come racconteremo”.
Lo ha dichiarato ieri sera la capogruppo regionale del M5S Alice Salvatore, che è intervenuta al dibattito pubblico sulla Gronda di Genova organizzato dai pentastellati al circolo del Cap in via Albertazzi.
“Sarebbe, leggendo le stesse stime di Aspi sbandierate peraltro in un video da loro stessi prodotto, un cantiere mastodontico, almeno decennale – ha aggiunto Salvatore – con 23 gallerie, 12 nuovi viadotti e altri 11 esistenti verrebbero ampliati, l’estrazione di 9 milioni di metri cubi di rocce (amiantifere per di più), cui va aggiunto anche un aumento drastico del traffico pesante connesso alla cantieristica. Siamo infatti nell’ordine di 7 megacantieri in città con una media di circa 405 camion in transito al giorno per trasportare lo smarino”.
“Chi è a favore della Gronda non entra mai nel merito del perché è favorevole – ha aggiunto il capogruppo comunale del M5S Luca Pirondini – noi non diciamo che l’opera è sbagliata e basta. Vogliamo piuttosto capire: quali vantaggi deriverebbero dalla realizzazione della Gronda? E quali gli svantaggi? I benefici, se ci sono, giustificano l’enorme costo, nell’ordine di 5 miliardi, di realizzazione dell’opera? Perché non puntare su opere e alternative che si potrebbero realizzare in meno tempo e con costi minori?”.
“Il MoVimento 5 Stelle Liguria – ha sottolineato ancora Salvatore – alle argomentazioni politiche ha anteposto quelle tecniche dando la parola ad Alfredo Perazzo, un ingegnere trasportista che fa parte del team del Comune di Genova che è, infatti, uno dei saggi della Giunta Bucci e lavora a stretto contatto con il vicesindaco e assessore alla Mobilità e Trasporto pubblico locale Stefano Balleari. Dai suoi studi emerge chiaramente che con il progetto della Gronda autostradale il traffico urbano genovese peggiorerebbe, andando ad insistere, con i camion in uscita dalla Gronda, sul nodo stradale di San Benigno e ingorgando così la viabilità ordinaria urbana”.
“All’indomani del crollo del Ponte Morandi – ha spiegato Perazzo – grazie a una simulazione realizzata con un software apposito, il PTV Visum, ho simulato una Genova con e senza Gronda confrontando diversi scenari. In uno di questi ipotetici scenari al 2030, analizzando i flussi dei veicoli, i dati ci dicono che potremmo ottenere maggiori benefici già solo con un prolungamento della strada Guido Rossa verso Ponente fino a Pegli, rispolverando il tunnel subportuale. Mantenendo poi solo la parte est del progetto Gronda, cioè il raddoppio dell’A7, da Bolzaneto verso il porto di Genova, per intenderci, potremmo decongestionare il nodo di San Benigno”.
“Una soluzione – hanno affermato all’unisono i consiglieri del M5S – che costerebbe 3 miliardi anziché 5. Così com’è, questo progetto altro non è che la solita mangiatoia pensata per chi vuole mettere le mani su soldi pubblici. La nostra posizione sulla Gronda così com’è non si sposta di un millimetro. Eravamo e rimaniamo contrari e le alternative esistono”.