Un dipendente di un’azienda di vigilanza privata presso l’ospedale Villa Scassi impiegato in qualità di guardia giurata è stato aggredito, qualche giorno fa, dopo la richiesta d’intervento di un’infermiera.
Secondo quanto riporta il sindacato Cub Genova “Nella notte del 19 giugno 2018 alle ore 1.00 circa la guardia giurata E.R. prestando servizio all’Ospedale Villa Scassi riceveva una richiesta di aiuto da parte di un’infermiera per trasferire un paziente dalla sala triage alla sala d’aspetto.
La guardia invitava il paziente a sedersi ma una volta nella sala d’aspetto, il paziente si alzava cercando di dargli una testata”.
“L’infermiera – sottolineano dalla Cub – assistendo alla scena, tornava nella sala triage e mentre la guardia giurata E.R. era impegnato a tenere con una mano l’aggressore, non riusciva in alcun modo a chiamare le forze dell’ordine”.
“L’aggressore – spiega la Cub – non riuscendo a colpire la guardia, cominciava ad auto lesionarsi prendendo a testate la porta che divide la sala d’aspetto da quella del triage, ferendosi alla testa.
A quel punto un ragazzo nella sala aspetto andava dalle infermiere a chiedere di chiamare i carabinieri che intervenivano dopo circa 10 minuti.
Dopo un ora circa, sempre la stessa persona dava di nuovo in escandescenza e si recava nella sala triage poiché voleva farsi visitare saltando le code. In pratica secondo la testimonianza della guardia giurata sarebbe entrato urlando che se non l’avessero visitato avrebbe spaccato tutto.
A quel punto la guardia ha chiamato la centrale operativa, dichiarando che la situazione era ingestibile. In supporto giungeva un collega e sono stati chiamati i carabinieri dagli infermieri.”
Il sindacato Cub chiede all’azienda di vigilanza le motivazioni di una non corretta organizzazione del lavoro. Non sono stati infatti previsti 2 addetti in un luogo lavorativo ad alto rischio quale episodio sopra indicato.
Nella fattispecie inoltre abbiamo denunciato alle Autorità competenti la verifica circa la legittimità e l’eventuale illegalità del comportamento dell’azienda e, se del caso, l’intrapresa delle opportune sanzioni affinché tali episodi, che potrebbero mettere seriamente a rischio la vita dei lavoratori, non abbiano a ripetersi”.