“Provocazione e strumentalizzazione politica, altro che difesa delle vittime della violenza di genere sul web e condanna del cosiddetto ‘hate speech’ sui social network. La sinistra, come al solito, fa la fiera delle ipocrisie, si rigira la frittata come vuole e fa disinformazione. A proprio uso e consumo. Come si fa a non essere d’accordo sulla condanna della violenza in rete, in particolare contro le donne?“.
Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri regionali della Lega Franco Senarega, Paolo Ardenti, Alessandro Puggioni e Vittorio Mazza, dopo che l’ordine del giorno presentato dal Pd sull’hate speech sul web è stato bocciato dall’Assemblea legislativa della Liguria.
“In consiglio regionale – hanno aggiunto i leghisti – il Pd ha attaccato il sindaco leghista di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli, che a seguito degli stupri di Rimini e degli arresti del branco di africani, aveva duramente criticato su Internet la posizione pro migranti dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini.
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Poi, nello stesso documento, ha chiesto di ‘stigmatizzare ogni atteggiamento di minimizzazione degli episodi di violenza verbale e di condotte lesive della dignità della persona, in particolare di esponenti istituzionali’ e di ‘esprimere la propria vicinanza e sostegno alle iniziative sul contrasto della violenza in rete e dell’hate speech nella nostra regione’.
Solo che il Pd ha dimenticato di citare tutti gli insulti, diffamazioni, ingiurie, minacce e auguri di morte ricevuti in primis dalle donne leghiste, da Matteo Salvini e da altri esponenti politici vittime di istigatori d’odio, estremisti o bulli del web.
Tra i vari episodi citati in aula, la nostra vicepresidente Sonia Viale ha ricordato che la scorsa estate una consigliera municipale di Genova (eletta con una lista a sostegno del candidato sindaco del Pd) sui social network aveva sostanzialmente inteso ricordare alle ‘donnine leghiste’ la ‘fine che hanno fatto le traditrici che andavano coi fascisti’.
Pertanto, abbiamo proposto di modificare il testo dell’ordine del giorno e di renderlo ‘neutro’.
Tuttavia, visto il diniego del Pd, che si è rifiutato di citare nel testo anche questo grave episodio o di cancellare le premesse sul sindaco Camiciottoli, di fatto dimostrando che l’ordine del giorno è stato solo un atto di mera speculazione politica, abbiamo votato contro il documento.
In altre parole, anche se condividiamo il fatto che gli episodi di violenza e di ‘hate speech’ vadano condannati, siamo convinti che debbano essere condannati tutti senza distinzioni e la condanna deve essere unanime, senza fare due pesi e due misure se la frase provenga da questa o da quell’altra parte politica.
Precisiamo che il procedimento giudiziario a carico del sindaco Camiciottoli non risulta ancora concluso e per noi, che siamo garantisti, qualunque persona non è colpevole fino al terzo grado di giudizio ovvero fino a quando una sentenza non sia passata in giudicato. Tra l’altro, lo stesso sindaco Camiciottoli ha querelato a sua volta per diffamazione l’ex presidente della Camera Laura Boldrini”.