Coldiretti Liguria: le grandi eccellenze liguri non possono pagare il conto del braccio di ferro politico internazionale
“La rappresaglia di Trump per la decisione dell’Unione Europea di chiudere le frontiere ai cittadini americani a partire dal 1 luglio, potrebbe alimentare la guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti, che hanno appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi, che per l’Italia riguarda un valore dell’export di 3 miliardi, pari ai 2/3 delle spedizioni agroalimentari totali.
Anche l’export delle grandi eccellenze Made in Liguria, tra cui olio e vino, non possono subire la sorte di altri prodotti simbolo dell’Italia, come il Parmigiano Reggiano e Grana Padano, per i quali i dazi sono entrati in vigore il 18 ottobre 2019”.
E’ quanto hanno affermato oggi i responsabili di Coldiretti Liguria “in riferimento alle possibili ritorsioni Usa dopo l’esclusione dalla lista dei 14 Paesi autorizzati ad entrare in Europa per l’emergenza coronavirus”.
“La procedura di consultazione – hanno aggiunto da Coldiretti Liguria – avviata dal dipartimento statunitense del commercio (USTR) si concluderà il 26 luglio e viene realizzata nell’ambito del sostegno Ue ad Airbus con gli Usa che sono stati autorizzati ad applicare sanzioni all’Unione Europea per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari dal Wto, che dovrebbe però a breve esprimersi sulla disputa parallela per i finanziamenti Usa a Boeing la quale darebbe a Bruxelles margini per proporre contromisure”.
“Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa della nostra economia così duramente colpita dall’emergenza Coronavirus – hanno sottolineato il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – in Liguria l’estensione dei dazi ad altri comparti agroalimentari sarebbe un duro colpo per quelle imprese che si sono spinte con le esportazioni Oltreoceano e hanno permesso all’export negli Stati Uniti di continuare a svilupparsi.
I vini DOP e l’olio DOP Riviera Ligure, in particolare, sono cresciuti grazie alla notorietà conquistata all’estero grazie agli standard qualitativi delle nostre produzioni, e proprio per questo il commercio di tali prodotti va sostenuto per evitare sia un danno diretto alle imprese sia per gli stessi consumatori americani, per i quali sarebbe più costoso garantirsi cibi di alta qualità.
Inoltre, dato il momento difficile che stiamo vivendo, la minaccia di questi dazi si andrebbe a sommare alla mancata spesa turistica dei cittadini statunitensi che ogni anno scelgono la nostra regione per le proprie vacanze, e che rappresentano il nostro massimo bacino d’utenza turistica fuori dai confini europei.
È importante quindi continuare a difendere le nostre imprese che operano nel settore agroalimentare, un settore strategico per l’Ue che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agricolo”.