La squadra di Mister Giampaolo torna alla vittoria nel match decisivo in chiave salvezza
Domenica 20 marzo più di mille doriani si danno appuntamento allo stadio Penzo di Venezia. La sfida è delicata e vitale per l’evolversi del campionato e prima della sosta è fondamentale tornare a fare punti.
Bellissima atmosfera in laguna; i colori blucerchiati sfilano prima tra i canali, c’è chi affolla i battelli e chi sceglie di water taxi, ma si vedono bandiere ovunque. C’è grande entusiasmo e attesa per la partita e i primi tifosi si trovano fuori dallo stadio già alle nove di mattina. Il settore ospiti e l’adiacente curva nord sono stati polverizzati dai blucerchiati, e la marea di tifosi riesce a creare un bel colpo d’occhio dipingendo il settore con sciarpe e bandiere.
La sfida comincia alle 12.30 sotto il sole e il cielo azzurro, i motori della tifoseria sono già surriscaldati e pronti a dare spettacolo.
Gli 11 di Giampaolo si schierano con il 4-3-2-1, ritorna Audero tra i pali, la difesa a 4 vede Bereszynski, Ferrari, Colley e Murru. Thorsby, Ekdal e Candreva a centrocampo e Sabiri e Sensi dietro l’unica punta Caputo.
Al fischio d’inizio i ritmi sono già alti, con alcune soluzioni offensive provate dai blucerchiati a cui risponde la formazione veneta. Nel primo quarto d’ora però è tutto fumo e niente arrosto, non c’è nessuna occasione concreta da segnalare finché al 23’ il portiere finlandese Maenpaa pasticcia e sotto pressione di Sabiri perde il pallone, così la Samp ne approfitta e Caputo si fionda come un avvoltoio sulla palla,vede la porta spalancata e segna il gol del primo vantaggio doriano.
La tensione sale inevitabilmente sugli spalti e in campo, al 34’ c’è una mini rissa tra Sabiri e Haps e l’arbitro ammonisce entrambi. Al 38’ la Samp approfitta di un’altra disattenzione degli avversari, c’è ancora Sabiri, un vero rapace in fase di pressing che recupera palla da Fiordilino e tira, il portiere respinge ma sulla ribattuta c’è ancora Caputo che non può far altro che ribadire in rete.
In meno di 40 minuti i blucerchiati sono in doppio vantaggio con un dispendio di fatica minimo, la partita che tutti sognavano ma nessuno si aspettava e sugli spalti è apoteosi.
Si va a riposo con la consapevolezza di evitare eventuali cali di tensione, la partita è ancora lunghissima ma adesso è davvero vietato sbagliare.
Nella seconda frazione la Samp amministra con astuzia, non cede alle provocazioni degli avversari. Su tutti Colley continuamente tormentato dall’attaccante Henry. Il Venezia ci prova ma con poco ordine e lucidità, al 19’ un tiro di Aramu viene liberato da Audero con i pugni e ancora al 24’ ci riprova Aramu con il pallone che finisce sopra la traversa.
A venti minuti dalla fine escono tra le fila doriane Sensi e Candreva per fare spazio a Quagliarella e Rincon.
Prestazione tutta cuore e orgoglio per il Capitano, che si avventa su ogni pallone e prova una serie di buone soluzioni che però non si concretizzano. Prima ci prova con un tiro dal limite che viene murato da Ceccaroni e al 46’ sfiora il terzo gol con una buonissima palla in mezzo per Caputo che però spara alto sopra la traversa. Intanto viene espulso Henry, già ammonito nel primo tempo per proteste.
L’attaccante francese è apparso visibilmente nervoso e questo ha scatenato la rabbia dell’allenatore Zanetti, che ha rimproverato il giocatore di fronte alle telecamere nel momento dell’espulsione.
Al triplice fischio il pubblico doriano esulta, i km macinati sono stati ben ripagati, da una prestazione non eccellente dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista mentale e del carattere.
La squadra e il Presidente Marco Lanna vengono ad abbracciare i tifosi festanti, l’immagine del Presidente che stringe la mano dei giovani in prima linea è la fotografia della Sampdoria. Che adesso è finalmente famiglia e Unione.
I 3 punti sono arrivati e questo era fondamentale. In questo momento non ci si può aspettare partite esplosive in termini di gioco ma piuttosto partite concrete in termini di punti.
Questo ha fatto la Sampdoria a Venezia e nel secondo tempo si è messo in luce tra le due compagini la differenza, da una parte una squadra che ci prova ma con poca lucidità, dall’altra una squadra concreta che ha saputo sfruttare l’esperienza e l’abile maestria dei veterani.
Una samp operaia e focalizzata sulla propria salvezza, che dovrà riproporre una buona prestazione con la prossima partita casalinga.
Dopo la sosta per le Nazionali infatti arriverà la Roma, ma lo stadio sarà al 100% e chissà se potremo rivedere al Ferraris il ruggito delle migliaia di doriani pronti a unirsi alla battaglia salvezza. Francesca Galleano