Ieri, in occasione del 167° anniversario dell’istituzione del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, prima forza di Polizia Civile, sono stati presentanti al Presidente della Repubblica e alle massime cariche istituzionali i nuovi segni di qualifica che saranno indossati da tutto il personale della Polizia di Stato, a partire dalle ore 7.00 di oggi.
La foggia dei nuovi segni distintivi di qualifica è il frutto del lavoro, realizzato in maniera autenticamente condivisa e paritaria, da una Commissione costituita da componenti istituzionali dell’Amministrazione, dalle rappresentanze sindacali e dall’autorevole esperto di araldica Michele D’Andrea.
A 38 anni dall’entrata in vigore della legge 121/1981 che ha ridisegnato la nuova Polizia di Stato, rendendola unica forza a competenza generale ad ordinamento civile, i nuovi segni distintivi si svincolano dai “gradi militari” rimarcando la nuova identità di Amministrazione civile ad ordinamento speciale, rappresentando di fatto uno spartiacque nella vita della Polizia.
Ad accomunare passato e presente l’immagine dell’aquila che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza, risalente al 1919, simbolo della lotta e della vittoria sul male.
L’aquila, inserita nell’architettura di tutte le qualifiche, rivisitata stilisticamente con le ali spiegate, zampe divaricate, coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto, sottolinea il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.
Da oggi sulle spalline delle divise dei poliziotti non ci saranno più stellette e nemmeno torri e greche.
Compariranno infatti plinti, rombi, pentagoni e formelle dorate, tutti simboli araldici ricavati dagli oggetti della quotidianità.
I nuovi segni distintivi della polizia