“La Brigata ebraica e alcuni testimoni della Shoah insultati e disconosciuti nelle celebrazioni del 25 aprile. Diversi casi in pochi mesi di omosessuali pestati a sangue a Roma. Migranti e profughi calunniati e minacciati in tutta Italia, anche sui media. Centinaia di famiglie rom con bambini sgomberate senza alternative sociali. Mendicanti sottoposti a sanzioni e provvedimenti di allontanamento da numerose città. Attivisti, artisti e intellettuali colpiti da minacce e persecuzione giudiziaria. E purtroppo non vi è unione fra i gruppi sociali discriminati e vessati. Sì, come scrivono oggi alcuni amici ebrei, ci sono analogie con il 1938“.
E’ il duro commento pubblicato ieri su Fb dall’attivista pro migranti Roberto Malini, a seguito delle contestazioni di alcuni esponenti della sinistra pro palestinesi avvenute durante le manifestazioni per celebrare il 25 aprile.
Il poeta residente a Genova si è sempre scagliato contro coloro che sono contrari all’immigrazione fuori controllo e recentemente era sceso in piazza a Multedo, al fianco dei compagni, anche contro i residenti che si erano ribellati allo “sfratto” dei bambini nell’ex asilo Govone per realizzare il centro di accoglienza di via delle Ripe.
Roberto Malini ha inoltre pubblicato una foto degli eroici paracadutisti della Brigata Ebraica che combatté i nazifascisti insieme ai partigiani e agli alleati.
Inoltre, già mercoledì scorso l’attivista dell’Ong Everyone Group su Fb aveva commentato: “Le celebrazioni perdono significato quando vengono strumentalizzate e strappate al contesto storico e civile che si commemora. A Genova partecipa ufficialmente alle celebrazioni del 25 aprile il console tedesco. Sicuramente è un uomo di civiltà, ma, in un ruolo ufficiale, è fuori contesto.
Ancora meno appropriate le bandiere palestinesi, che hanno già tante occasioni in cui sventolare, a differenza di quelle di Israele, le quali sono sempre oggetto di ostilità.
Non si può dimenticare il contributo della Brigata ebraica alla Liberazione, privilegiando altre istanze che nulla hanno a che vedere con il 25 aprile.
E’ addirittura macabro citare fra i protagonisti della Liberazione in Italia i goumier francesi inquadrati nel Corps expéditionnaire français en Italie, che si macchiarono dei crimini in Ciociaria, sfociati in almeno sessantamila episodi di stupro, tortura, violenza, omicidio”.