I sommozzatori del V Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Genova, con il supporto logistico dell’Ufficio circondariale marittimo di Santa Margherita Ligure e dell’Ufficio locale marittimo di Riva Trigoso, che ha coordinato le operazioni sul luogo, hanno recuperato, sui fondali al largo di Punta Baffe, lungo il litorale del comune di Moneglia, oltre due metri cubi di ‘reti fantasma’.
Le reti, del tipo a tramaglio, erano impigliate nella roccia e continuavano a esercitare azione di cattura, oltre a costituire un pericolo per le attività subacquee.
La loro presenza, infatti, era stata segnalata proprio da una locale associazione sportiva dilettantistica, l’ASD Punta Rospo, che svolge immersioni nella zona.
Una volta portati a terra, gli attrezzi da pesca recuperati sono stati conferiti a una ditta specializzata, per essere smaltiti come rifiuto speciale.
L’attività della Guardia Costiera rientra nell’ambito di una campagna nazionale condotta dal Comando Generale delle Capitanerie di porto, su mandato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per liberare i fondali dalla presenza delle cosiddette ‘reti-spettro’.
L’operazione, che il 22 febbraio scorso aveva visto il recupero di un’altra rete, lunga oltre 500 metri, abbandonata al largo della Baia del Silenzio, a Sestri Levante, proseguirà in tutto il Tigullio.
Rete abbandonata in mare al largo della Baia del Silenzio