La questione Covid-19, tra gli effetti collaterali indiretti, ha ridestato l’indole umana primordiale, truce e ostile, nei confronti dei cosiddetti no-vax & ni-vax: gli oppositori e i dubbiosi nel conformarsi alle imposizioni vaccinali di un Governo forte dello stato di emergenza che la circostanza ha preteso.
In via generale, quando una regola, finalizzata al comune rispetto, smotta sotto mentite spoglie nel sottinteso autoritario dell’imposizione, esprime in sé una carente logica nella motivazione.
In tal senso, ogni trattazione logicamente solida è l’esito di un costante confronto tematico tra addetti ai lavori e di una divulgazione pubblica in progress tale da sortire una completezza d’ informazione e il rispetto unanime che da ciò ne deriva.
Nondimeno, se le informazioni considerano un’ unica direzione di marcia, mentre resta sguarnita l’altra, queste informazioni, come elementi di diritto democratico, risultano confacenti solo a costituirsi in un pensiero telecomandato.
Sia come sia, attingendo alla narrativa di un tempo saggio e azzardando provocatoriamente la definizione di “tirannide” di Vittorio Alfieri: “Qualunque governo in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle od anche soltanto deluderle con sicurezza d’impunità. Ogni società che pratica ciò è tirannide. Ogni popolo che lo sopporta è schiavo”, la comparazione con l’odierna condizione, pur distante nel contenuto, esprime una vicinanza nella forma.
In specie, è arrogante la pretesa di una responsabilità in capo al singolo cittadino laddove non è implicata, a completamento del giro, la corrispondente responsabilità in capo alla parte delegata a governare: riassumibile in sostanza nel dovere di provvedere con Legge all’obbligo vaccinale, conseguendo alla buon’ora in capo all’organo emanante gli onori & gli oneri pertinenti.
E’ altresì anomalo e strumentale l’esercizio di un potere democratico che non tacita pubblicamente sul nascere il visibile clima di isterica contrapposizione tra si-vax , no-vax e ni-vax (gli incerti o i dissidenti).
In linea di principio, ogni dimostrazione di responsabilità individuale e collettiva non si farà attendere a patto di essere preceduto da comportamenti istituzionali autorevoli ed equanimi, di cui non è un segnale edificante, ad esempio, il ricorrere a testimonial mediatici, tentando di convincere alla vaccinazione con le modalità delle promozioni commerciali. Tantomeno lo è tralasciare di informare sul monitoraggio dei vaccini nella misura in cui non evitano il contagio, attivo e passivo, ai vaccinati.
Alla fin fine, le decisioni emergenziali partecipano potenzialmente a costituire l’ideale giustificazione per convincere il popolo sovrano a cedere lo scettro. Massimiliano Barbin Bertorelli