L’applicazione dell’intelligenza artificiale al sistema giudiziario “ha dimostrato di avere un enorme potenziale. L’adozione della giustizia predittiva presenta numerosi benefici potenziali: innanzitutto, può contribuire a ridurre la discrezionalità delle decisioni giudiziarie, garantendo maggiore coerenza nell’applicazione della legge”.
Lo ha riferito oggi la presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Liguria, Emma Rosati, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“L’intelligenza artificiale – ha aggiunto Rosati – può aiutare a identificare i casi ad alto rischio o ad alta priorità, consentendo alle Corti di assegnare le risorse in modo più efficiente.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati giuridici, tra cui testi legislativi, precedenti giudiziari e decisioni delle Corti, al fine di fornire un prezioso supporto alle decisioni giudiziarie.
Ad esempio, un sistema di giustizia predittiva può essere addestrato su un vasto insieme di decisioni giudiziarie passate, consentendo di formulare previsioni sugli esiti futuri.
Insomma, le innovazioni digitali possono offrire vantaggi, quali una maggiore certezza del diritto e l’uniformità nelle interpretazioni legali”.
Tuttavia, Rosati invita anche a prestare attenzione “ai rischi e alla trasparenza delle decisioni basate su algoritmi”.
Per la magistrata “se i dati utilizzati per l’addestramento dei modelli predittivi contenessero pregiudizi o discriminazioni, questi potrebbero essere amplificati dagli algoritmi di apprendimento automatico, portando a decisioni ingiuste o sbagliate.
È, quindi, fondamentale garantire la qualità, l’imparzialità e la trasparenza dei dati utilizzati nei sistemi di giustizia predittiva e provvedere a regolamentarla in modo serio e approfondito, dal momento che avrà un utilizzo sicuramente massiccio nel futuro.
E’ importante sottolineare che l’introduzione di queste tecnologie richiede un’attenzione particolare per garantire la trasparenza, l’imparzialità e la tutela dei diritti fondamentali e che l’apertura di queste nuove frontiere debba trovare un necessario equilibrio tra l’utilizzo delle tecnologie e il ruolo umano nel processo decisionale, che non potrà mai venire meno, pena un prodotto robotico, freddo, asettico e privo di sensibilità e umanità”.