Il Teatro Carlo Felice ritrova la sua relazione continuativa con la città presentando il cartellone dei mesi di maggio e giugno.
Si comincia con quattro appuntamenti sinfonici dedicati al repertorio che si estende dal classicismo, al romanticismo e tardo romanticismo, fino al Novecento italiano.
Il concerto sinfonico di venerdì 14 maggio, alle ore 20.00 vedrà il ritorno di Nicola Luisotti in veste di maestro concertatore e direttore dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice, in un programma che accosta la Sinfonia in re maggiore di Luigi Cherubini, datata 1815, di rara esecuzione, nonostante il suo disegno grandioso, in cui si fondono maestria formale e uno spiccato senso dell’elaborazione tematica, e la celebre Sinfonia n. 3 in fa maggiore op.90 di Johannes Brahms, eseguita per la prima volta nel 1883, anno della sua creazione, al Musikverein, con la direzione musicale di Hans Richter.
Martedì 18 maggio alle ore 20.00, Alexander Lonquich alla testa dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice in veste di maestro concertatore, direttore e solista interpreterà i Concerti per pianoforte e orchestra n. 14 in mi bemolle maggiore K. 449 e n.17 in sol maggiore, K. 453 di Wolfgang Amadeus Mozart. Tra questi si colloca la Sinfonia n. 83 in sol minore “La Poule” (La gallina), Hob:I:83 di Franz Joseph Haydn, che deve la sua popolarità dal caratteristico secondo tema del primo movimento, in grado d’estendere raggi luminosi all’intera composizione scritta da un Haydn ormai lontano dalle atmosfere tempestose del suo periodo Sturm und Drang.
Il concerto diretto da Donato Renzetti, sabato 22 maggio, inizia con la Petite suite per due pianoforti (1888-89) di Claude Debussy, nella trascrizione di Henri Büsser. Segue la suite Gli uccelli di Ottorino Respighi, del 1927, che si riallaccia alla serie di Antiche arie e danze, e rivolge lo sguardo a musiche del XVII e XVIII secolo che stilizzano il canto o il verso degli uccelli (Bernardo Pasquini, Jacques de Gallot, Jean-Philippe Rameau), trascritte e unificate in una suite coerente, grazie al filo conduttore contenutistico. Nella seconda parte, la Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 “Scozzese” di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Perfetta sintesi di canoni formali derivati dal classicismo e di spirito romantico, caratterizzata da unità concettuale e continuità narrativa, l’ultima sinfonia di Mendelssohn (pubblicata quale terza di un corpus di cinque) fu composta ed eseguita nel 1842. Le sue prime idee furono però schizzate nel 1829 durante un viaggio del compositore a Edimburgo sulle tracce di Maria Stuarda, nella cui cappella d’incoronazione credeva di avere trovato l’inizio della “Sinfonia scozzese”.
Alla rivoluzionaria Sinfonia n.4 di Anton Bruckner, “Romantica”, in quattro maestosi movimenti, è dedicato il concerto diretto da Fabio Luisi giovedì 27 maggio. L’opera, composta sull’arco di quattro anni caratterizzati da grande instabilità, che lo spirito autocritico di Bruckner non poteva che accentuare, segna il primo, fragile successo del compositore austriaco. Si guadagnò l’apprezzamento del critico Eduard Hanslick, acerrimo detrattore di Wagner.
In programma dal 10 al 16 giugno, L’elisir d’amore, opera giocosa scritta da Gaetano Donizetti nel 1832 su libretto del genovese Felice Romani. Così il Carlo Felice celebra il centenario della nascita di Lele Luzzati con un suo allestimento scenografico. Protagonisti gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento per cantanti lirici diretta da Francesco Meli, sul podio Alessandro Cadario. In due soli atti, Donizetti riesce a condensare abilmente gli affetti propri del genere comico e del semiserio, cui amalgama la dimensione metateatrale, in una commedia degli equivoci e degli intrighi di grande vitalità melodica, la cui trama, pronta a “scattare” come una trappola, si riavvolgerà senza pietà attorno al destino dei cospiratori.
L’Orchestra del Teatro Carlo Felice riprende inoltre la sua attività concertistica in trasferta, con un appuntamento al Teatro Olimpico di Vicenza (20 giugno), dedicato alla prima assoluta di Da Ponte & Friends, ambizioso progetto di riscoperta del lascito dapontiano, mozartiano e “oltre Mozart”, con pagine di grande interesse storico e musicale, di raro ascolto, di Antonio Salieri, Domenico Cimarosa, Stephen Storace, Peter Von Winter, Vincente Martín y Soler, Joseph Weigl, Manuel del Pópulo Vicente Rodriguez García. Sul podio Alvise Casellati, direttore e maestro concertatore, sul palcoscenico le voci soliste di Mariangela Sicilia (soprano), Giovanni Sala (tenore), Riccardo Fassi (basso).
Saranno annunciati in seguito un concerto del Coro del Teatro Carlo Felice diretto da Francesco Aliberti, che eseguirà la Messa da Requiem in Re minore K.626 di Wolfgang Amadeus Mozart per coro e orchestra nella trascrizione per pianoforte a quattro mani di Carl Czerny (Sirio Restani, Patrizia Priarone, pianoforte), preceduta dal Kyrie dalla Missa Brevis di Giovani Pierluigi da Palestrina e dal corale The Lamb di John Kenneth Tavener, e un concerto del Coro di voci bianche del Teatro Carlo Felice diretto da Gino Tanasini. Eli/P.