Il futuro del teatro Cantero di Chiavari, a Palazzo Bianco Messuti incontra i sindaci del territorio, sono diverse le novità presentate
“Il Cantero non può essere abbandonato e necessita dell’impegno di tutti noi, soprattutto dell’intervento della parte pubblica, per essere riaperto. La proprietà ha formalizzato un impegno scritto, fissando il prezzo di vendita a 2 milioni di euro – spiega il primo cittadino di Chiavari – Stiamo dialogando con Regione Liguria, Città Metropolitana e gli enti sovraordinati per ricevere un finanziamento che ci consenta di acquisire il teatro al patrimonio comunale, che dovrà mantenere l’attuale destinazione d’uso ma anche ampliare la sua funzione, diventando uno spazio polifunzionale e un centro congressi a servizio di tutto il comprensorio.
Nascerà così un vero e proprio polo culturale diffuso: su piazza Matteotti si affacciano infatti l’Auditorium San Francesco, Palazzo Rocca e il suo parco, il teatro all’aperto e la Farmacia dei Frati. Oltre 1800 posti per eventi e congressi di largo respiro, che dovranno essere studiati con i comuni del Tigullio.
Un sistema strategico dalle grandi potenzialità – prosegue – Ci stiamo interfacciando anche con realtà private che vorranno perdere parte al progetto di ristrutturazione dell’edificio, come Duferco che presenterà il 24 febbraio, alla Società Economica, una perizia per il restauro e l’ammodernamento della storica sala.
Per quanto riguarda la gestione del teatro, il passo successivo riguarderà la definizione e la creazione di una fondazione di partecipazione pubblico-privata senza scopo di lucro. Oggi, insieme agli altri sindaci, abbiamo firmato una lettera da inviare a Regione Liguria per chiedere di valutare un adeguato finanziamento per l’acquisto.
Siamo fiduciosi di poter alzare nuovamente il sipario del teatro Cantero”.
Aggiunge il vicesindaco di Città Metropolitana di Genova, Antonio Segalerba “È fondamentale credere e portare avanti un progetto così importante per Chiavari e per tutto il Tigullio. Il teatro Cantero deve ritornare ad essere un punto di riferimento nel Levante ed è fondamentale investire per renderlo un centro culturale polifunzionale aperto a tutti.
Abbiamo già sostenuto l’istruttoria per la richiesta di fondi al Ministero in seguito ad una domanda presentata dalla proprietà del teatro, somme in parte già disponibili. Avanti tutti insieme per giungere alla riapertura della storica sala”.