Si chiama Marco Venturino ed è un gelatiere artigianale che ha raggiunto, in questo 2022, un obiettivo importante: vediamo passo per passo la sua storia.
Ha iniziato nel lontano 1996 dopo la scuola alberghiera, ha conosciuto un anziano operatore del settore che lo ha instradato verso il famoso prodotto fresco e dolce.
Da questa esperienza il giovane inizia la vendita di gelato con un carrettino lungo Viale Europa nella sua cittadina rivierasca che è Varazze in provincia di Savona: da qui il nome dell’azienda “I giardini di marzo” come tributo alla famosissima canzone di Lucio Battisti.
Inizia con questa esperienza ad ampliare la propria cerchia di sapori, cercando prodotti sempre più particolari, in modo specifico legati al territorio ligure e, nel contempo alla ricerca di una clientela fidelizzata molto locale, alla quale offrire un prodotto di alta qualità per l’intero arco dell’anno e non solo confidando sull’arrivo dei turisti nella stagione di punta.
La scelta si rivela vincente ed è infatti il 1998 quando Marco registra il gusto di gelato al limone-basilico, denominato “Liguretto”, dall’unione dei termini di limone e sorbetto, il vero sorbetto di Liguria: è subito un successo.
Al primo punto vendita se ne aggiunge un secondo a Celle Ligure, dove anche qui si offre un prodotto totalmente realizzato con ingredienti di prima qualità.
Intanto il mercato cambia, i macchinari diventano sempre più sofisticati ed efficaci ma il gelatiere deve essere una figura professionale sempre in continua formazione, capace di unire tecnica con estro e, nello stesso tempo saper valorizzare il territorio per trovare lo scatto vincente.
E così è per l’artigiano ligure che inizia a partecipare ad eventi e contest a livello nazionale, che gli offrono scambio e confronto con i colleghi di altre regioni.
E’ il 2019 quando Venturino prende parte al “Gelato Festival World Master”, dove dei quaranta italiani presenti è proprio lui uno dei quattro destinati alle finali internazionali che avrebbero dovuto svolgersi a Miami negli Stati Uniti.
Purtroppo la pandemia scompiglia i piani della manifestazione e, i gelatai di tutto il mondo devono inviare i loro ingredienti a Bologna, sede della Carpigiani, ditta leader nella produzione di macchine per gelato, dove vengono realizzati i gusti di ogni partecipante, con istruzioni online.
Qui il nostro conterraneo arriva terzo con la sua ultima realizzazione, dal nome “Bocca di rosa”, altro omaggio canoro adesso a De’ Andrè, nome proposto dalla figlia di Marco, per un gelato con cioccolato bianco ed acqua di rose della Val d’Aveto, presidio slow food.
Lui è l’unico italiano sul podio, ma i successi non finiscono con questo traguardo: dall’ultimo aggiornamento del ranking mondiale del gelato, con i successi raggiunti da Marco, il suo nome balza al primo posto tra tutti i produttori del mondo e lui guarda dall’alto i colleghi di ogni parte del globo. “E’ stata una grandissima soddisfazione”, ci spiega Marco, “speravo in un buon risultato finale ma non credevo di essere così in alto. Ed è davvero bellissimo”.
Ora si gode il meritato successo ma non si ferma certo qui, il suo obiettivo è sempre produrre nuovi gusti puntando sull’innovazione e sul territorio nazionale e locale, riuscendo a stupire con sapori innovativi.
Passando da Varazze sarà facile farsi tentare da un cono o una coppetta targata “I giardini di marzo”. Roberto Polleri