Il Centro Primo Levi ricorda ogni anno la tragedia dell’olocausto, attraverso la lettura integrale di un testo sull’argomento che dura un’intera giornata, dal mattino al tardo pomeriggio. In passato, in uno spazio all’interno di Palazzo Ducale, attori professionisti e amanti del reading si alternavano da volontari al microfono, dando vita e consistenza a pagine toccanti e al tempo stesso aspre e raccapriccianti.
Anche in quest’anno di “distanziamento” gli appassionati della lettura non lasciano campo ai veli dell’oblio.
I volontari hanno risposto all’invito del centro di leggere tutto il testo “Il ghetto di Varsavia lotta“ di Marek Edelman, registrando ciascuno i brani assegnati, che, montati in un unico video, daranno vita ad un reading integrale; questo conterrà tutte le letture e sarà pubblicato domenica 24 gennaio sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Centro Primo Levi.
Il reading verrà trasmesso anche il 27 gennaio dalle ore 10 sulla pagina Facebook di Palazzo Ducale.
Il libro è del ’45, a guerra finita, ed è scritto da un giovane che partecipò alla rivolta: Marek Edelman aveva poco più di vent’ anni quando, nell’aprile 1943, fu uno dei comandanti dell’insurrezione del ghetto di Varsavia, la prima ribellione armata in Europa contro i nazisti.
Del testo colpisce il racconto dell’atteggiamento degli ebrei del ghetto di Varsavia, che non volevano rendersi conto di essere di fronte ad un vero genocidio. Pur avendo assaggiato la crudeltà nazista, chiudevano gli occhi e si tappavano le orecchie: pensavano che quello che stava accadendo non fosse la verità, che non li toccasse. Solo un manipolo di giovani ambosessi, malamente armati ma svegli e motivati, riuscì ad infliggere ai tedeschi una grande sconfitta.
“Questo testo è oggi più attuale che mai. Lo è perché non è un racconto epico delle gesta belliche, ma una storia su come un gruppo di ragazzi e ragazze abbia tentato di riscattare la dignità e salvare la vita di un’intera città che si voleva condannata a morte e all’ignominia.” (dall’introduzione di W. Goldkorn). Elisa Prato