Il giro del mondo a piedi. Il viaggio sogno di Nicolò Guarrera, 27 anni, partito ad agosto 2020 da Vicenza, passando per Genova, ora Quito. Prossima tappa Cile.
Quito, Ecuador. Il 27enne Nicolò Guarrera é arrivato in America Latina ed è pronto per iniziare il terzo grande atto del suo viaggio a piedi attorno al mondo Nicolò Guarrera, 27enne vicentino, é partito più di sette mesi fa per il suo giro del mondo a piedi attraverso quattro continenti, in un viaggio di quattro anni lungo 33 mila chilometri.
Dopo essere partito da Vicenza il 9 Agosto del 2020, ha camminato attraversato Pianura Padana, Appennino Tosco-Emiliano e costa ligure fino a giungere al confine francese. Da Ventimiglia è passato in costa azzurra, proseguendo il suo viaggio lungo la riserva della Camargue ed il Canal du Midi, un canale fluviale navigabile che collega mar Mediterraneo ed oceano Atlantico. A seguire, Lourdes ed i Pirenei, una delle tappe più dure, a 1600 metri in mezzo ad una bufera di neve. Nonostante il freddo ed il vento, Nicolò raggiunge la Spagna, dove percorre il Cammino di Santiago fino a Leon, città che l’ha ospitato durante il suo Erasmus universitario. L’ultimo tratto europeo è stata la Via de la Plata, altro cammino della rete di Santiago, che da Leon l’ha portato a Palos de la Frontera, città dalla quale, proprio come Cristoforo Colombo, si è imbarcato per le Canarie alla ricerca di un passaggio in barca per le Americhe.
Dopo un mese di ricerche, Nicolò è salpato a bordo di un catamarano di 12 metri, il Tata, assieme al capitano australiano ed un ragazzo polacco. La traversata atlantica si è rivelata molto più lunga del previsto a causa di una fascia di bonaccia insolita per la stagione degli Alisei. Solitamente, infatti, la navigazione si conclude in tre settimane; l’equipaggio del Tata, invece, è approdato a St Lucía (Caraibi) dopo 33 giorni in mezzo all’Oceano, più di un mese senza alcun contatto con il resto del mondo. Nicolò ed i suoi compagni sono rimasti nei pressi dell’isola per due settimane, prima di salpare nuovamente verso nord e spostarsi ad Antigua. Qui, tuttavia, l’equipaggio si è sciolto, e Nicolò ha deciso di proseguire da solo il suo viaggio alla volta di Panama, dove ha coronato un altro piccolo ma significativo pezzo del suo viaggio: collegare gli Oceani Atlantico e Pacifico camminando per tutto l’istmo di Panama. In questo modo, riporta, è come se il cammino interrotto in Spagna fosse ripartito, senza interruzioni, dall’altro lato del mondo.
La prossima tappa riparte da Quito, capitale dell’Ecuador, ed impegnerà il vicentino per tutto il 2021: per arrivare a Santiago del Cile gli ci vorranno infatti circa dieci mesi perché la distanza da percorrere è di più di 6500km.
Dal Cile Nicolò si imbarcherà nuovamente, stavolta per l’Australia, che attraverserà da sud a nord tagliando a metà gli spazi sconfinati di terra rossa – l’Outback – che riempiono l’enorme stato australe. Sarà poi la volta dell’Asia, dalla Malaysia alla Thailandia giungendo a Bangkok e da lì in Birmania ed India. Si dirigerà in Bangladesh per poi tornare nel subcontinente indiano, a New Delhi, e successivamente in Pakistan proseguendo lungo la Karakorum Highway, strada che attraversa l’omonima catena montuosa e passa in Cina a 4.700 metri, il punto più alto dell’intera spedizione. Dopo un mese di cammino in Cina sarà la volta del Kirghizistan, dove prenderà la Via della Seta attraverso Samarcanda, Bukhara fino al Turkmenistan, ed Iran. Dall’antica Persia raggiungerà le coste del Mar Caspio attraversando l’Azerbaijan, la Georgia e la Turchia fino a Costantinopoli, dove ritornerà in Europa passando dalla Grecia e poi ancora a piedi, attraverso i Balcani per tornare a Malo.
CAMMINARE AI TEMPI DEL COVID. Nicolò ha attraversato tre stati europei che attualmente versano in difficile situazione. Scegliendo di partire ad agosto, tuttavia, le prime settimane sono state più semplici da affrontare. In particolar modo, Italia e Francia non avevano ancora imposto lockdown, quindi non è stato difficile attraversarle. L’uso della mascherina si imponeva all’arrivo nei centri abitati più grossi, ma adottando queste misure di sicurezza il viaggio è proseguito tranquillamente. Non sono mancati gli incontri, né l’ospitalità da parte di persone conosciute lungo il cammino. La situazione è peggiorata con l’arrivo in Spagna, ad ottobre, ed i primi lockdown locali. Lungo il Cammino di Santiago diverse strutture di ricezione erano chiuse e gli spazi comuni come le cucine non potevano essere utilizzati. Anche così, tuttavia, Nicolò é riuscito a proseguire, alternando le notti negli ostelli rimasti aperti a quelle in tenda e condividendo con i pellegrini lungo il percorso il tratto di cammino comune. Ad inizio novembre, con il peggiorare della situazione, le tappe sono diventate più lunghe, con l’obiettivo di avvicinarsi al porto di Palos per lasciare il continente prima di un’eventuale lockdown totale in Spagna. A Las Palmas la situazione era migliore e quando nel continente sono ritornati i lockdown totali, in occasione delle festività natalizie, Nicolò si trovava ormai a bordo del Tata, in mezzo all’Oceano, a sperimentare un isolamento del tutto diverso. Le regole incontrate ai Caraibi cambiavano di stato in stato: c’è chi chiedeva il test all’ingresso, chi predisponeva una quarantena. Per ora, comunque, il viaggio è potuto proseguire senza grossi intoppi e Nicolò guarda speranzoso al 2021 come l’anno in cui la situazione potrebbe cominciare a tornare alla normalità.
IL VIAGGIO. Il viaggio durerà quattro anni, in un percorso di 33.000 km che Nicolò chiama “Il viaggio da casa a casa”, ispirandosi al periodo del Grand Tour quando giovani ragazzi viaggiavano lungo l’Europa per accrescere le loro conoscenze e tornare in patria per condividerle. Il progetto si chiama PIEROAD, ovvero “Pie” dal piede del dialetto veneto e “Road” la strada internazionale che percorre.
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