La seconda giornata del Kustendorf festival ha visto la proiezione del film “Comandante” del 2023, del nostrano talentuoso regista Edoardo De Angelis.
Ma prima di parlare dell’interessante pellicola di De Angelis, desideriamo soffermarci su un altro film proiettato nell’ambito della sezione “Retrospective of Greatness”. Si tratta di “The Wishing Tree” del regista georgiano Tengiz Abuladze.
Ci riferiamo ad un film d’un altro tempo, appartenente ad un’altra generazione, prodotto nel 1976, durante il periodo dell’Unione Sovietica, di cui sigilla in sè il senso tragico della vocazione al sacrificio. La pellicola in effetti fa parte di una trilogia che si apre con “La Supplica”del 1976, per chiudersi con “Pentimento” nel 1984.
“The Wishing Tree”, in italiano “L’Albero dei Desideri”, é un film visionario, che descrive la vita quotidiana in un villaggio georgiano all’alba della rivoluzione, villaggio popolato da folli e sognatori, ma dove prevale, incontestabile, la Tradizione, la quale severa regola e frantuma le esistenze degli abitanti del paesino.
La maggioranza degli abitanti ne é succube, tanto da essere eredi di una visione gretta del mondo. Alcuni altri invece, nella loro diversità, cercano e tenteranno di offrire un messaggio diverso, ma saranno giudicati “pazzi” e “peccatori” dalla maggioranza che non proverà compassione alcuna verso Marita, la protagonista, chiamata coartativamente a sposare un uomo di professione militare, mentre il suo animo gentile é proteso verso un umile ragazzo del villaggio.
La Comunità, nel segno della Tradizione, non mostrerà pietà alcuna per lei. Uno dei personaggi migliori del film, verso il finale chiosa“Tre cose non esistono in questo mondo:una via per le stelle, un ponte attraverso il mare e la Giustiza”.
L’eterno nodoso tema della non attuazione della Giustizia, spesso resta dolorosamente attuale anche nel nostro paese. Agli Esistenzialisti suggeriamo di rivedere i films di Abuladze. Considerata l’epoca di realizzazione, poetica la fotografia ed ottimi anche i costumi de “L’Albero dei Desideri”.
Parliamo adesso del nostrano Edoardo De Angelis, che in passato era già stato ospite del Kustendorf festival. Di De Angelis, persona molto affabile e solare, é stato proiettato il film “Comandante” del 2023, che prende le mosse dal libro che reca il medesimo titolo di Sandro Veronesi, ivi presente in qualità di Presidente di giuria.
Si tratta di una storia vera, ambientata in mare, che ha come protagonista Salvatore Bruno Todaro (1902/1942), militare italiano, Comandante di Sommergibili. Le gesta di Todaro rimandano all’attuale impegno della nostra Guardia Costiera nel salvare vite in mare.
Infatti Todaro, alla guida del sommergibile denominato “Comandante Cappellini”, il 16 ottobre 1940, avvistò il piroscafo belga “Kabalo”, lanciando dei missili nell’atto di rispondere al fuoco che si rivelerà nemico, nonostante la transitoria neutralità del Belgio. Alla fine lo affonderà, ma salverà le vite dei naufraghi, prima attraccandoli alla loro una precaria imbarcazione, poi facendoli salire a bordo, mostrando di seguire non la Legge militare, ma quella, “eterna” e super partes, del Mare. Il motto di Todaro era “Abbattere il ferro, ma salvare l’uomo”. Un motto che ci deve chiamare a riflettere oggi, in un mondo dove dilagano cruenti conflitti in ogni dove.
Il regista De Angelis, durante il workshop, ha confermato come in Italia la sua pellicola a livello politico abbia ricevuto critiche sia da destra sia da sinistra, non comprendendone il senso. Significato che invece è stato ben’colto qui al Kustendorf festival, in un contesto internazionale.
Non possiamo inoltre non elogiare Pierfrancesco Favino che interpreta Todaro con un’umanità tale da commuovere. Talentuoso tutto il cast. Film ben’realizzato, in riferimento al quale De Angelis aggiunge che la magia è nel reale.
La serata si è poi conclusa con la proiezione di sei dei Cortometraggi qui in concorso.
Continuiamo a raccontarvi le intense giornate artistiche dal Kustendorf Film And Music Festival.
Romina De Simone