Incontro con Massimo Poggi
Di professione fa l’architetto, si occupa di progetti di lusso dalle ville agli yacht ed ha una grande passione: il mare.
Una passione che arriva da lontano, un amore di famiglia, dove il nonno, che portava il suo stesso nome, era un amante del mare ed abile velista, che vince addirittura la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 nella classe 8 metri.
Massimo Poggi continua quindi la vocazione familiare e si dedica da sempre al rapporto con la grande distesa blu davanti a Genova.
Una vera e propria devozione per tutta la conoscenza e la cultura che l’andare per mare impone, in ottica di sicurezza ma soprattutto di rispetto verso questa grande espressione geografica che cela in realtà uno sconfinato universo.
Ed è grazie alla frequentazione con il nonno e con il suo fido marinaio Giovanni Battista Roselli detto “Batti”, che inizia ad introdursi nell’arte della navigazione: ecco allora i nodi, i secchielli e le canne da pesca, realizzati con le sue mani ai quali manca uno però uno strumento molto personale, fondamentale per il marinaio: il coltello. Massimo decide di realizzarne uno proprio, partendo dall’acciaio grezzo e dal robusto teak; sagoma la lama, l’impugnatura, le caviglie ed il fodero.
Assembla tutto ed incide il suo logo personale sulla lama: è nato il suo e solo suo, primo coltello da marinaio. La soddisfazione è immensa, ma il percorso è soltanto all’inizio.
“Il coltello e la caviglia sono gli unici utensili che malgrado l’evoluzione del contesto marinaresco, sono rimasti inalterati nel tempo”, spiega Massimo Poggi, “sin dalle origini della navigazione, il coltello è fondamentale per ogni marinaio, che con questo oltre a tagliare ovviamente, mangia, ripara, intaglia e svolge infinite operazioni…”.
Accanto a questo, come coppia indissolubile, troviamo un altro strumento forse meno noto a chi non abbia cultura specifica, che è la caviglia.
Questo oggetto è una sorta di punzone in legno e metallo che viene utilizzato nella lavorazione delle cime, per creare uno spazio intermedio tra i nodi, agevolando il passaggio della cima stessa. Inoltre, in navigazione le eventuali cime “incattivite” dalle tensioni delle vele gonfiate dal vento, possono essere sciolte solo con l’aiuto della caviglia.
Ecco allora che Massimo Poggi, dopo aver realizzato un suo secondo coltello, decide di tributare un omaggio a questo piccolo grande strumento che viaggia per i mari di tutto il mondo. Per fare questo, immagina tre pezzi distinti ma indissolubilmente legati tra loro: il coltello, la caviglia ed il fodero che li contiene.
Per questi pensa allora di proporre questo progetto ad alcuni dei coltellinai più famosi del mondo.
Ognuno di loro ha il compito di realizzare il progetto suggerito dell’architetto genovese, interpretando però il tema in modo assolutamente personale.
Ci troviamo davanti ad artigiani abilissimi conosciuti ed apprezzati in ogni angolo del globo, dallo scultore minimalista al forgiatore meccanico, ciascuno ha interpretato l’idea in modo assolutamente personale per poter realizzare un oggetto unico, in perfetto stile marinaresco, con tematiche strettamente legate, dalle onde ai pesci, dalle cime alle bitte, senza limitazione alla fantasia dei realizzatori.
Da questo progetto è nata una collezione di coltelli unica al mondo, di capolavori senza tempo che raccontano il mare, sottolineando diverse sfumature di una realtà legata a doppio filo con la città di Genova.
“Ognuno di questi coltelli è stato associato ad un personaggio storico, da James Bond a Corto Maltese, passando per Giulio Cesare ed Asterix…”, ci spiega Poggi, “perché ciascun oggetto ha un messaggio da comunicare, uno stile e una ragion d’essere intrinseca che l’artista ha espresso con il legno ed il metallo”.
Gli autori arrivano davvero da tutto il mondo, sono liguri e di altre regioni italiane, sono europei ma anche americani, russi ed israeliani ed hanno aderito al progetto proposto loro con grande entusiasmo, vista l’unicità dell’idea che sottende.
Guardando la collezione di coltelli da marinaio colpisce l’universo culturale che si cela dietro un semplice oggetto, strumento di vita ed anche di morte sui velieri di inizio Novecento ed ancora oggi compagno di viaggio di chi viva tra le onde.
A questa unica raccolta, il suo creatore ha realizzato una pubblicazione edita da Tormena di Genova, dove celebra nel dettaglio i suoi pezzi unici, la sua storia e la sua passione nel corso degli anni.
Dalle parole di Massimo Poggi emerge ad ogni istante l’amore e la devozione, se così possiamo dire, per questa distesa blu che si apre davanti alla Superba.
Una realtà articolata e complessa, fatta di libertà e di regole ferree che affascina nel profondo. Il suo ed il nostro. Il lampo della lama di questi coltelli è una scintilla d’amore che si propone continuamente come il frangere delle onde. Incantevole. Roberto Polleri (foto di Massimo Poggi)