Da tempo, le fonti informative più accreditate divulgano convintamente la narrazione secondo cui la cosiddetta scienza tecnologica costituirebbe e costituirà sempre più il principale e salvifico supporto alla qualità dell’ esistenza umana.
Nondimeno, in una realtà in cui l’ informazione è non di rado rappresentata e surrogata dall’ opinione, il sintetico concetto suesposto è favorevolmente recepito e convenientemente adattato al tipo di destinatario: una moltitudine plaudente, ahinoi dimentica del fatto che gli sviluppi, gli impulsi di questa scienza tecnologica sono accaduti e accadono sulla base di istanze tutt’altro che comunitarie, tutt’altro che a diretto favore del benessere della popolazione, bensì sulla base di istanze esclusive di natura produttivo-capitalistica (cit. E. Morozov).
Non a caso, ad esempio passato, la grande guerra richiese, ai fine della produzione in massa del materiale d’artiglieria, il propedeutico perfezionamento delle pertinenti tecnologie metallurgiche.
Non a caso, a ribadire la questione, nel corso della storia, questa scienza tecnologica è stata applicata grandemente a fini capitalistici e ha rivestito in proposito un fondamentale ruolo nell’esercizio bellico, dalla scoperta della polvere da sparo, alle armi nucleari, alle innovazioni militari, ecc.
Dinanzi a questa premessa, è tuttavia essenziale, per offrirne decente credibilità, esprimere una giusta ed equa distanza concettuale, tanto dal luddismo (corrente britannica risalente al XIX secolo contraria all’introduzione delle macchine nell’industria causa di disoccupazione e di bassi salari – cit. Treccani Web), quanto dalla tecno-latria (la venerazione di tutto ciò che è prodotto tecnologico).
Nondimeno, dall’attuale stato dell’arte è piuttosto facile dedurre che “senza appello a valori permanenti, non si salva neppure la parte positiva di una società tecnologica” (cit. A. del Noce).
In ragione di ciò, si erge solo l’ individuo antiquato a sollevare timide critiche & sommesse obiezioni sulla maggiorente convinzione del buon esito collettivo di questa scienza tecnologica.
Sia come sia, nel frattempo, della gloriosa rappresentazione che annuncia e celebra in ogni circostanza la scienza tecnologica resta a disposizione di tutti, in termini di “contro-produttività” (cit. Ivan Illic), il nuovo prodotto socio-emotivo definito techno-stress. MBB
Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di Telegram, Facebook e Twitter e resta aggiornato sulle notizie di Genova e Liguria