In ragione del marketing, resta complicato scomporre, separare i bisogni individuali dai bisogni eterodiretti, stante la loro ibridazione e la micidiale prevalenza (non si tratta di culinaria) dei secondi sui primi.
In aggiunta, il Sistema contemporaneo liberista per eccellenza, competitivo fino al midollo, induce subdolamente gli individui a comportamenti civicamente egotisti e socialmente divisivi.
A ragionare sulle cose, in un contesto in cui la prassi competitiva diviene oggetto di inconfessato favore da parte del Sistema, si unisce la dolosa contraffazione di una libertà individuale apparentata ai bisogni.
E visto che, malgrado ogni altra convinzione, “la libertà di movimento umano è pari a quella di un violino nel proprio astuccio”, citando M.Nicoll, tale contraffazione non ha tardato a generare l’attuale mal-essere.
Nondimeno, l’uso comune del termine ben-essere sintetizza agiatezza economica, mentre il termine opposto, mal-essere, è dichiarativo di un cattivo stato di salute: uno scarto semantico che traduce il ben-essere individuale con la possibilità di esaudire ogni pretesa materiale, ivi comprese, come sopra riportato, le suggestioni esterne.
Ecco dunque il ruolo dell’ uomo psico-economico, citando J. Baudrillard, che si percepisce libero nella scelta di vita, malgrado il Sistema gliela confezioni a tavolino.
Alla resa dei conti, un tale Sistema convince persino quando finge di avere come obiettivi la cura sociale e il recupero della dimensione relazionale, entrambi notoriamente estranei alla salute del consumismo.
Sia come sia, la devozione per l’economia assoggetta e definisce una morale concettualmente antitetica ad ogni ideale sociale-aggregativo, considerato in più che finalità del consumismo è, tra l’atro, l’ adescamento commerciale.
In sintesi, dinanzi alla contraddizione in termini di un ben-essere a-sociale, l’individuo domestico é sicuramente libero di attingere i propri bisogni dai consigli per gli acquisti, sempre camuffati (a parte il marketing emotivo) da un marketing gioioso iper-aggregativo. Massimiliano Barbin Bertorelli