Non è raro né anomalo, solo incoerente, criticare con severità un comportamento altrui e poi replicarlo poco dopo, come niente fosse.
Similmente, è possibile sottoporre a feroce critica il comportamento degli stessi genitori e, nel frattempo, costituirne la copia.
La narrata circostanza accoglie in sé, tra l’altro, l’idea che la paludata lucida sentenziosità che ciascuno manifesta nell’osservare le vicende, tale non è, visto che l’attenzione rivolta alle proprie questioni, immediate e dirette, è di norma incline all’ auto-condiscendenza , all’ auto-giustificazione e favorita da una percezione di sé che deflette ed evita ogni rigore d’indagine.
D’altro canto, nelle vicende familiari o lavorative, in specie quelle che riguardano indirettamente, è decisamente più facile scorgere mancanze, sminuirle anche con dovizia di dettagli.
Viceversa, le questioni strettamente personali, in cui poniamo e riversiamo energia e attese, le si osserva con una lente d’ingrandimento comodamente fuori-fuoco, poiché in esse sappiamo quanto vi restino impigliati i nostri sentimenti o interessi.
Esemplifico il processo con l’immagine di chi, nell’ osservare un dipinto, ha l’intento di considerarlo, comunque sia, di mirabile composizione, e imposta così una valutazione particolare, al quella giusta distanza, materiale e mentale, che preordina il risultato.
Il senso dell’immagine coinvolge e delinea il modo con cui affrontiamo le singole circostanze, quando il focus è relativo al grado di necessità.
In sintesi, interviene l’automatismo di distinguere le questioni cui dedicare una disamina compiacente da quelle in cui trovare a tutti i costi carenze.
Così, commisurando le relazioni in base al cosiddetto “effetto possesso” (la proprietà di un oggetto ne determina sempre una super-valutazione economico-affettiva), l’atteggiamento mentale adotta mediazioni convenienti e compromessi di circostanza.
Per concludere, nessuno stupore quando, dopo smaniose recriminazioni riguardo ad uno specifico comportamento, lo replichiamo pari pari: è l’umana predisposizione ad utilizzare un metro di misura elastico. Massimiliano Barbin Bertorelli