E’ motivo di civica soddisfazione il fatto che le nostre Istituzioni tengano alla salute & alla sicurezza del cittadino.
Non per niente, figura la priorità del “pacchetto salute”, quell’ insieme di iniziative, studi, azioni preventive, programmi, avvisi, tutti volti ad attenzionare e a pre-servare il ben-essere della popolazione.
La conferma la si può leggere negli annunci sugli autobus, sui social, sui giornali; la si può apprezzare ascoltando la copiosa e fantasiosa produzione mediatico-istituzionale sull’argomento.
Tuttavia, il proliferare verbale e scritto sulla questione trova qualche difetto nell’esito, visto che il ben-essere civico, in termini di salute fisica e mentale, latita.
Ad onor del vero, fanno pensare talune forme applicative di tutela della salute: ad esempio, quando ci si limita a segnalare i letali effetti del fumo delle sigarette invece che impedirne la vendita.
Ahimé, un paradosso della civiltà è declamare propositi curativi i cui effetti talvolta comportano più profitti economici elitari, che profitti balsamici collettivi. Così come, talvolta, soprassedere alla rendicontazione ex post di talune iniziative salutifere: ad esempio, quando non è dato sapere le eventuali conseguenze nel tempo dei vaccini anticovid sulla salute della popolazione (vaccinatasi obbligatoriamente ma sotto propria responsabilità, se ben ricordo).
A completamento della narrazione, paradossale è anche il solerte e silenzioso invio, ai non vaccinati, delle cartelle esattoriali contenenti la multa per inadempimento: in sostanza, per aver evitato un “vaccino” di cui, ancora oggi, non si dispongono dati certi circa la sua innocuità sulla salute presente e futura del vaccinato.
A ribadire l’assunto, le Istituzioni a tutela della salute del cittadino non esitano ad incamerare risorse nonostante l’assenza di una divulgazione scientifico-istituzionale, in termini di salute generale, sulla questione post-vaccino.
Dinanzi a tale iniziativa burocratico comminatoria, c’é da chiedersi se questo comportamento istituzionale faccia parte del pacchetto salute, vista una prassi storica non estranea a dare sottobanco fregature alla popolazione. Massimiliano Barbin Bertorelli