Ad un certo punto del percorso, in ogni relazione coniugale, inconfessabilmente concepita come mutua assistenza, può insinuarsi un ripensamento, un inconfessabile pensiero di fuga.
Un pensiero di fuga che il più delle volte, per fortuna, evapora in fretta, sfuma, rientra nei ranghi.
Tuttavia, tale pensiero non scompare per sempre. All’improvviso, può re-suscitare, tornare a galla, prendere nuova forza & consistenza, giacché ogni tensione sentimentale incompiuta, messa a tacere per forza maggiore, per ragion di stato, ha la spontanea capacità di riaffiorare anche a seguito di un evento casuale.
In merito, ribadendo il concetto di mutua assistenza, è interessante notare l’immagine dell’essere umano che propone l’ideogramma cinese: due segmenti inclinati tra loro, a vicendevole supporto.
Calato nell’ambito coniugale domestico, supportazione-sopportazione é una dotazione non sempre distribuita con equità tra i componenti del legame, la cui integrità non a caso dipende dalla periodica manutenzione dedicata.
Il legame si sfilaccia giocoforza quando occorre periodicamente ridiscuterne i termini; quando la percezione dello sfalsamento dell’equilibrio giunge a compromettere la convinta pretesa di complicità; quando, nel prendere atto dell’ inadeguatezza affettiva di una o di entrambe le componenti, palesa la sua labilità, compensata solo da necessità & abitudine.
Vale in merito descrivere e parodiare tale contesto coniugale menzionando il titolo, “Incompatibili e indivisibili”, di una canzone di Orietta Berti.
Si giunge così, faticosamente, alla preservazione di un legame, fino alla definitiva scomparsa del pensiero di fuga, quando la combinazione funzionale dei componenti ricalca la distinzione di ruolo delle figure della commedia tradizionale.
In soldoni, quando il cast del legame, senza implicazioni di genere, è formato da un attore protagonista ordinariamente necessitante & da una spalla adeguatamente giustificante. Massimiliano Barbin Bertorelli