E’ evidente lo strapotere che il mercato del consumo esercita sui cittadini-clienti.
Malgrado ciò, pochi riescono a riconoscerlo come un’evidenza tossica e a sottrarsene.
Per rilevarne l’effettiva consistenza non serve l’opinione del solito professorone di Harward: è sufficiente osservare e ascoltare con attenzione la pubblicità serale televisiva.
Da tale stato di attenzione è già possibile misurare l‘aspetto econometrico messo in circolo dalla pubblicità e la sua capacità di sedurre e facilmente accaparrarsi l’interesse di ciascuno: in particolare, adottando molti protagonisti dello star system, la cui testimonianza (a pagamento) dovrebbe tuttavia stupire e deludere lo spettatore, non certo indurlo ad acquistare.
Fatto sta che, inimmaginabilmente, attori & cantanti internazionali si concedono volentieri a questo nuovo tipo di ingaggio, accettando di figurare come testimonial in una vasta serie di spot commerciali.
Il fenomeno conferma il grado di egemonia della pubblicità. Un’ egemonia che, buffo paradosso, mercifica per allettamento remunerativo persino artisti mondialmente conosciuti.
In concomitanza con l’odierno decadimento culturale, l’autorità consumistica (la pubblicità) allarga il compasso del proprio dominio grazie ad un pubblico mansuefatto & grazie alle mediatiche prestazioni di artisti consumati.
Va conteggiata la sovra-dimensione in capo alla pubblicità malgrado l’offerta del ruolo di promotore televisivo sia sotto molti aspetti sminuente, ancillare, rispetto all’attività tipica dell’ artista.
Sia come sia, è nitida l’immagine della conversione al credo consumista di ogni categoria sociale secondo una duplice distinzione di ruoli: il ruolo dell’anonima platea dei consumatori & il ruolo dell’artista che, approfittando della ghiotta occasione pubblicitaria, non esita ad arrontondare lo stipendio.
D’altronde, nessuno più dubita della calorosa accoglienza della massa di telespettatori per le promozioni pubblicitarie. Parimenti, nessuno più dubita che il lauto cachet da testimonial possa essere snobbato, nemmeno da un prestigioso attore di Hollywood. Massimiliano Barbin Bertorelli