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Il Nano Morgante | La gracilità del Sesso Forte

Il Nano Morgante | La gracilità del Sesso Forte

Argomentando brevemente sulla tematica del rapporto tra i sessi, sostengo che mai vi fu azione più ingiustificata che assegnare al genere maschile il titolo di “sesso forte”. E parimenti ingiustificata, per conseguenza, fu assegnare al genere femminile il titolo di “sesso debole”.

Come altre numerose insensatezze umane, ciò è potuto accadere, nella considerazione peraltro che tale assegnazione  fu originariamente ideata dall’uomo, pro domo sua.

Fatto sta che, a prescindere dagli udibili proclami, l’idea maschile pare ancora oggi fondarsi sulla concezione ancillare, e su un mansionario comodamente subalterno, del genere femminile.

Per lungo tempo, l’uomo si è posto nelle condizioni di agire impunemente nel proprio sistema  andro-centrico, in cui il potere ed ogni talento erano prerogativa del sesso maschile. E ne restava escluso il sesso femminile.

In via generale, questa intramontata fase mostra e dimostra quanto il genere maschile resti saldamente aggrappato alla propria rendita di posizione, usando (e talvolta abusando) del privilegio cui intorno tutto doveva, e secondo molti ancora oggi dovrebbe, orbitare.

Senonché, come Galileo decretò, in qualche misura, la fine della concezione geo-centrica,  il tempo ha posto le giuste condizioni per smantellare tale squilibrato rapporto tra i sessi e tale mai rinnegato asservimento della donna.

Non vi è dubbio che, in via generale, questo smantellamento abbia fatto emergere una inadeguatezza emotiva, una gracilità in capo all’uomo.

E non vi è dubbio che l’idea maschile di una tale predazione nei confronti del genere femminile sia da archiviare in via definitiva, non potendosi più prevedere revanscismi: non tanto per buon gusto o moralità maschile, non sempre rintracciabili nelle vicende contemporanee, quanto per la superiore ed impellente necessità sociale di allineare i generi  secondo le pertinenti esigenze ed i rispettivi ruoli.

Massimiliano Barbin Bertorelli