La sorte degli onesti. Tralasciando le angherie in veste di sanzioni anti-covid19, qualora a bordo di un autobus e dotati di biglietto trovassimo tutte le obliteratrici fuori servizio, sarebbe molto difficoltoso convincere i controllori, saliti nel frattempo, della nostra buona fede.
Essi potrebbero infatti sostenere che le timbratrici non erano “fuori servizio” bensì “efficienti a singhiozzo” e quindi senza remore comminare una sanzione ai malcapitati, pur avendo loro agito in relazione alle circostanze.
Fuor di metafora, diviene onerosa & faticosa l’esistenza delle persone oneste, specialmente quando le Istituzioni diffidano del cittadino e lo trattano, in termini amministrativi e giudiziari, come se avesse sempre in mente tattiche furbesche e intenti malandrini.
Senza inoltrarci nel fitto della questione, già si può notare, grattando sulla superficie quotidiana, che buona parte delle sanzioni, a vario titolo comminate per attribuita inosservanza di adempimenti & divieti, sono in capo a cittadini che si prodigano nell’ essere sempre in regola.
In sintesi, é infausto per l’onesto il dover di-mostrare buona fede dinanzi alla malafede istituzionalizzata e dinanzi alla tipica arroganza ispettiva degli sceriffi metropolitani.
In tal senso, è degna di nota la mancanza di capacità delle preposte Istituzioni di misurare la propria funzione nel comminare ogni sanzione in base alla sua precipua finalità: educare al rispetto civico.
Si ha invece l’opposta sensazione che cogliere in fallo il cittadino e comminare sanzioni a pioggia sia motivo di soddisfazione personale e plauso professionale, stante la sostanziale indifferenza per il tipo di trasgressore e di trasgressione.
In questo modo, la finalità originaria della pena risulta completamente sviata, in forza di un’autorità che ha prevalso sull’autorevolezza e che ha determinato l’ esistente “distanza tra Palazzo e Paese” (cit. PP Pasolini).
Non a caso, l’obiettivo pare consistere nell’incrementare economicamente e numericamente le sanzioni e non invece affrontare e vincere la sfida civica della loro progressiva diminuzione. Non a caso, sanzionare-il-più-possibile resta in sé un intento amministrativamente oltraggioso, oltreché dis-educativo.
In conclusione, se “la fortuna aiuta gli audaci” certamente non aiuta gli onesti. Massimiliano Barbin Bertorelli