L’argomento dell’ amicizia è decisamente inattuale, incompatibile con una società umana tendenzialmente individualista e iper-materialista.
Non a caso, persiste il luogo comune per cui ogni legame amicale nato in età adulta è ipso facto insincero, strumentale.
In altri termini, la vera amicizia può nascere solo ed esclusivamente in giovane età.
Contrapponendo a tale luogo comune la dissacrante affermazione di Luigi Meneghello, “siamo amici perché eravamo amici”, è interessante notare quanto questo luogo comune confidi nelle amicizie della gioventù, considerate al riparo dall’ insincerità adulta, nonostante subiscano tipicamente lunghe interruzioni nella continuità della comunicazione.
Tali amicizie di lungo corso sono proprio quelle di cui si afferma: “ci si sente di rado, ma quando ci si sente è come se il tempo non fosse passato”.
Sia come sia, pur dinanzi ad una tecnologia che permette messaggi e contatti anche giornalieri illimitati, la realtà dei contatti infrequenti non viene considerata ostativa alla certezza di una vera amicizia.
In parallelo, a tali amicizie è combinata la granitica convinzione della completa conoscenza tra le parti: convinzione agevolata, come in ogni rapporto sentimentale a distanza, proprio dalla rapsodica sporadicità della frequentazione.
A ciò è giocoforza connesso il rischio della sua idealizzazione: in specie, la volontà di reputare sincero & duraturo un legame amicale, sebbene mai sottoposto agli “urti della vita”, per citare Luca Carboni.
In altri termini, parlare di una vera e solida amicizia vuol dire escludere l’amicizia in un’ età adulta, laddove il clima relazionale é risaputamente sospettoso.
Tuttavia, non solo nelle amicizie da adulti, anche nelle amicizie di gioventù, possono celarsi ambiguità, in specie lungamente celate dalla mancanza di un vissuto condiviso quotidiano.
In sintesi conclusiva, per testare l’effettiva solidità nel tempo di questi legami affettivi, al fine di conservare la parte sana e gettare la parte ammalorata, è utile seguire il suggerimento di un proverbio africano: “l’albero delle amicizie va periodicamente scrollato”. Massimiliano Barbin Bertorelli