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Il Nano Morgante | L’epoca-tech

Il Nano Morgante | L’epoca-tech
Giovanni Borgherini col maestro astrologo (olio su tela del Giorgione - 1505)

Veleggiando sull’ oceanico dispiegarsi degli esiti delle vicende, può capitare di approdare (naufragare?) su un’ idea di progresso non corrispondente a quella del mainstream.

In altri termini, è possibile credere nel progresso, senza per forza credere che sia proprio quello in corso.

Aderisce ad una immaginazione ingenua, idoleggiare, santificare, confidare ciecamente nel progresso tout court, visto l’ attuale effettivo carente contributo al ben-essere individuale & collettivo.

Tale aspetto sospinge parimenti a riflettere sulla retorica successione grafica con cui viene rappresentata la scala evolutiva antropologica, dall’uomo primitivo all’ homo tecnologicus, visto che a conti fatti il cammino del progresso reclina tra macerie umane, ambizioni inessenziali, stolte brame, angosce plurime, bisogni incessanti ed eterodiretti. 

Il tutto è ben distante dal traguardo evolutivo di certi film di fantascienza del secolo scorso, in cui gli alieni erano identificati da un capoccione evolutissimo e giungevano pacificamente sulla Terra solo al fine di offrirci servigio. 

Fatto sta che l’ umanità, inebetita da informazioni allarmiste stile deep impact e catalizzata da ambizioni stile Gordon Gekko,  si sospinge giorno dopo giorno, a prescindere da ogni retorica celebrativa, verso una sorte avversa. 

In effetti, il fine scelleratamente commerciale della cosiddetta tecnologia dell’informazione e della comunicazione dovrebbe suscitare come risposta una presenza mentale autonoma e vigile, tale da rottamare immediatamente tale strumentazione, se non altro per rimediare al danno da cervicale dell’ Homo-social e per riprendere la sana postura eretta del Sapiens-Sapiens.

Sempre in nome e per conto del Sapiens-Sapiens, s’ imporrebbe di  ri-addrizzare anche l’intero andamento di un’ Epoca techno-stressata e di un presente invertebrato. 

In ultima analisi, dato atto che “non vale l’ingegno se non valgono i fatti” (frase di un dipinto del Giorgione – 1500), resta il paradosso che l’ evidente indubitabile ingegno implicito nei prodotti tecnologici di questa Epoca-tech, non influisce parimenti sugli avventori. Massimiliano Barbin Bertorelli

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