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Il Nano Morgante | L’informazione incompleta

Pur con tutta la buona volontà civica disponibile, si rivela  autoinganno  pensare il nostro BelPaese  come il luogo istituzionale  in cui alberga il proposito di cura per l’individuo.

Lasciando da parte l’ annosa  questione green-pass, altri e precedenti elementi aiutano a scorgere un esercizio del potere istituzionale  spocchiosamente retorico e sostanzialmente indifferente  al benessere civico: ad esempio, le modalità  in uso nei confronti del rischio-tabacco e del rischio-ludopatia (slot machine).

Ritornando a bomba su cura &  benessere, il florilegio di notizie rigorosamente parziali del circo mediatico, per il momento ha condotto la cittadinanza nell’evidente malessere  di faziose contrapposizioni e di una reciproca sfiducia.

In relazione a ciò, il diritto civico di conoscere l’ iter di talune discrasie amministrative pubbliche  e/o di avere aggiornamenti dalla politica su talaltri  episodi di mala-gestione (di cui la politica tende a far perdere ogni traccia) deve contare sulla visibilità mediatica offerta da alcuni report televisivi.

Questa anomalia d’accesso a questioni pubbliche, altrimenti silenziate, é una eloquente convalida dell’ oscura eticità  del sistema.  E, fatte sempre salve le debite eccezioni, è la convalida della generale incuranza dell’ Autorità, nelle sue varie declinazioni, verso la cittadinanza e il singolo individuo, a prescindere dai proclami scenici di circostanza.

La comunicazione istituzionale, estesa ad ogni campo dell’agire politico, tanto più in caso di insuccesso,  non deve sottrarsi alla completezza dell’informazione,  avvalendosi di top secret  da guerra fredda  e/o  di forme di censura su opinioni sconvenienti, come sembra accadere in nome del mainstream  sulla terapia genica sperimentale anti-covid.

In buona sostanza, la categoria etico-umanitaria  dichiara la sua latitanza già nelle modalità con cui è conformata l’ informazione,  sebbene il cittadino  ne sia il destinatario.

Senza ingambare nella diffusa ossessione da reset globale,  danno facilmente mostra di sé certi atteggiamenti corporativi del potere e certa informazione che produce, più che elementi di giudizio, elementi di pre-giudizio, allarmismi, separatezze.  Come pure, in parallelo, certo addomesticamento al consumo  per assedio mediatico di consigli-per-gli-acquisti.

In sintesi, tali aspetti  del potere meritano una riflessione aperta, anche traendo esempi dalla Storia antica. Magari, dall’epitaffio attribuito ad un amareggiato Scipione l’Africano: “ingrata patria non avrai le mie ossa”. Massimiliano Barbin Bertorelli