Capita a molti, quotidianamente, in nome del proprio lavoro o per altre circostanze legate al dovere o all’utilità, di dover esporre un sorriso professionale, una faccia tributante buon umore.
Una condizione che può entrare in collisione con la propria indole, quando tende umoralmente nella direzione opposta, alla riservatezza, ad una forma di arroccamento e spigolosità.
L’esito di tale collisione determina, ad esempio, dopo una giornata lavorativa trascorsa con altri, la necessità di trincerarsi tra le mura di casa e compensare la giornaliera confusione con un serale silenzio.
Sia come sia, in questa circostanza, come in altre, il carattere costituisce una ineludibile identità.
Cosicché, quando si valuta, senza rivelarla, la personale esigenza di mascherare un carattere riservato, manifestandolo in veste briosa, l’alterazione del sistema attitudinale di relazione, sebbene implicata a vantaggio personale, non tarda a comportare un surplus di fatica.
Questa polarità tra vita sociale e vita privata é alquanto diffusa nella società umana ogni qual volta entrano in gioco stili di comportamento più suggeribili e confacenti a specifiche priorità.
L’ opportunità dell’adattamento implica la presenza di ordinarie tattiche, poiché l’ingombrante presenza di un “io sociale” impone non di rado all’individuo un modo quotidiano artefatto.
D’altro canto, non possiamo certo considerare le singole peculiarità del carattere come elementi sostituibili, tipo i mattoncini del Lego.
La connotazione umorale insiste infatti come dato in sé e si manifesta proprio nella continuità: così è la modalità, nel tempo, di una qualsivoglia indole, tanto colloquiale quanto ridossata, laddove esprime la sua naturalità senza incorrere in volontarie alterazioni, a prescindere dalle circostanze.
Viceversa, in presenza di artifici funambolici, le dinamiche sociali paiono vistosamente inclinarsi nell’insofferenza e irritabilità, con prevedibili implicazioni anche in ambito domestico.
L’indicatore temporale della continuità è essenziale per riconoscere il confine tra lo “spazio del palcoscenico”, la dimensione del comportamento sociale, e lo “spazio sotterraneo”, la dimensione del comportamento privato, scomodando le definizioni di Anthony Giddens.
In conclusione, è pertinente alla tematica ricordare Gianni Rodari (di cui oggi 23 ottobre 2020 ricorre il centenario della nascita), quando nel suo scrivere geniale di sentimenti universali individua e ironizza sul “riso di superiorità”, ridicola forma di finta allegria. Massimiliano Barbin Bertorelli