Migliore sicurezza stradale e maggiore mobilità sostenibile per una città più vivibile: ecco il nuovo Put di Loano
L’amministrazione comunale ed il comando della polizia locale di Loano hanno redatto il nuovo Piano Urbano del Traffico, riassunto in quanto segue.
<<Il miglioramento della sicurezza stradale e il potenziamento della mobilità sostenibile (specie in favore della ciclabilità urbana e del ciclo-turismo) al fine di aumentare la vivibilità e l’attratività della città attraverso la mobilità. Sono questi alcuni dei principi attorno ai quali l’amministrazione comunale ed il comando della polizia locale di Loano hanno redatto il nuovo Put, il Piano Urbano del Traffico.
Il Piano Urbano del Traffico, disciplinato dal Codice della Strada, risponde all’esigenza dei Comuni di dotarsi di uno strumento che consenta di ottenere il miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico-atmosferico e il risparmio energetico; ciò in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti, con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali e stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi.
Il Comune di Loano aveva adottato un primo Put nel 2010. L’obiettivo primario del Piano Urbano del Traffico di dieci anni fa era “garantire a tutti (pedoni, ciclisti e automobilisti) un utilizzo sicuro e confortevole dello spazio stradale, conciliando le esigenze di scorrevolezza del traffico, di sicurezza e di qualità ambientale e urbana”. Per raggiungere questi obiettivi il Piano poneva come proprio fulcro operativo la “moderazione del traffico”, tecnica che ha preso il via oltre 30 anni fa a Chambery, con ottimi risultati. Punto di incontro di ecologia urbana, ingegneria del traffico, urbanistica e arredo urbano, la “moderazione del traffico” tende a costruire un ambiente stradale in cui sia possibile la coesistenza pacifica di tutti gli utenti della strada (auto, pedoni, mezzi a due ruote) e di tutte le funzioni urbane (traffico, sosta veicolare, residenza, commercio, attività, ritrovo). Oltre a migliorare la sicurezza degli utenti della strada, la “moderazione del traffico” si poneva di raggiungere altri risultati: la diminuzione del numero e della gravità degli incidenti; la riduzione delle emissioni inquinanti; una maggiore fluidità e scorrevolezza del traffico e, di contro, una sua minore rumorosità; l’eliminazione delle barriere architettoniche necessarie a proteggere il pedone.
L’adozione del Put del 2010 ha portato all’adozione di nuove “buone pratiche” quali la presa di coscienza della cultura del “traffic calming” all’interno dell’amministrazione comunale e la creazione di progetti come il Pedibus e le regolamentazioni d’area; inoltre, si sono poste le basi per un nuovo approccio tecnicoistituzionale che, negli anni successivi, si è consolidato come prassi dell’agire del Comune attraverso seminari, questionari, viaggi di studio, giornate per la sicurezza stradale e mediante il coinvolgimento di associazioni di settore e scuole.
Per rispondere alle esigenze emerse durante l’elaborazione del primo Put, l’assessorato ed il comando della polizia municipale avevano stabilito di realizzare rotatorie al posto degli incroci con semafori e di riorganizzare gli assi stradali ed i nodi principali. Per questo motivo furono create “zone a velocità moderata” nelle quali fosse imposto un limite massimo di velocità di 30 chilometri orari agli ingressi delle scuole e di altri servizi di quartiere. Inoltre, furono posizionati ed evidenziati con colorazione rossa nuovi passaggi pedonali rialzati e furono realizzate “bande di suggerimento” polifunzionali per i ciclisti lungo le strade sulle quali era impossibile posizionare una vera e propria pista ciclabile ma era comunque necessario migliorare la sicurezza dei ciclisti.>>