Savona. Il post Covid ci porterà ad un nuovo approccio alla medicina? E’ questo l’ interrogativo che sta animando il mondo scientifico internazionale. L’ impatto causato dalla pandemia, la coscienza della necessità di una consolidata sanità pubblica, la rinnovata fiducia verso la scienza, la necessità di reperire nuove risorse umane per il settore, che sono state le priorità della sanità in tutti i Paesi colpiti dal Covid, potrebbero portare alla creazione di nuove figure di riferimento come il difensore civico ospedaliero.
Ormai si stanno imponendo nuove richieste e soluzioni per migliorare la cura del paziente nel mondo. Molte sono anche le iniziative di buona volontà in Italia, mentre in Svizzera c’è da segnalare una proposta di legge relativa alla Sanità che è stata fatta di recente ed è stata ispirata dalla dottoressa Isabelle Jeanneret.
“Si tratta – spiega il gruppo di proponenti- di una risposta alle tendenze moderne della medicina che ci è stata ispirata dalla lettura del documento di Isabelle Jeanneret “La médiation sanitaire: une réponse à l’insatisfaction du patient” nel quale metteva in luce come la taylorizzazione del settore sociosanitario e l’organicismo in medicina generano insoddisfazione, nella misura in cui perdono una visione olistica del paziente e lo rendono “oggetto”.
In futuro dunque si spera che ci sia un ritorno alla mediazione istituzionale che contribuisca a ricreare un dialogo e un partenariato tra curanti e pazienti. In Svizzera, dove è stata creata la figura ufficiale del difensore civico ospedaliero, sono all’avanguardia i Cantoni di Basilea e Berna.
“In un contesto democratico- si spiega nella proposta di legge- la mediazione istituzionale è fondamentale per ridare la parola al paziente, che fatica a comprendere la realtà terapeutica e istituzionale cui è confrontato. Lo Stato democratico deve mettere quindi a disposizione dei pazienti un organo di tutela, che rafforzi i diritti dei pazienti conformemente alle direttive dell’OMS (Dichiarazione sulla promozione dei diritti dei pazienti in Europa, 1994) e del Consiglio d’Europa (Carta europea dei diritti del malato, 2002)”.
Il modello di difensore civico in campo ospedaliero ormai è proponibile in tutta Europa. Quello di ombudsman in ambito ospedaliero del Canton Berna si avvicina al modello norvegese, che fa capo a mediatori regionali esterni alle istituzioni. In Svizzera è stata già creata l’Association des ombudsman parlementaires suisses, che ha pubblicato sul proprio sito una legge tipo per l’istituzione di questo organo che può essere scaricabile e servire a tutti coloro che operano in ambito sanitario, agli amministratori ai politici per creare questa figura anche nelle nostre ASL dove tutto al più esiste la figura dell’ addetto alle Relazioni col pubblico. Il sito da consultare è https://www.ombudsstellen.ch/fr/loi-type/loi/ . Lo scopo dell’ombudsman secondo questa associazione è quello non solo di rafforzare la fiducia tra la popolazione e le autorità pubbliche, ma anche di sostenere il Parlamento nell’alta sorveglianza redigendo regolari rapporti sulla sua attività.
CLAUDIO ALMANZI