CIA Savona “Rilancio delle filiere agricole, azioni e strumenti per un futuro radioso”
Un anno drammatico per la crisi pandemica che ha colpito tutte le filiere del comparto agricolo, ma CIA Savona guarda con fiducia e ottimismo al futuro, forte degli associati e delle tante aziende della provincia pronte ad una vigorosa ripartenza e rilancio.
Ecco le parole del presidente provinciale Mirco Mastroianni.
Presidente, difficile commentare questo 2020…
Sicuramente si è già detto tanto, pensando al nostro settore abbiamo affrontato una delle peggiori crisi della storia, ma abbiamo saputo reagire, abbiamo dimostrato resilienza e compattezza, a livello di associazione e sul piano della tenuta complessiva del tessuto imprenditoriale. Colgo l’occasione per ringraziare non solo i nostri associati, ma tutto il nostro personale impegnato nei vari uffici provinciali che ha saputo, in una fase di emergenza senza precedenti, erogare servizi e assistenza di massima efficienza e qualità.
Se dovesse dare un messaggio per questo 2021?
Il messaggio è quello di andare avanti con ancora più vigore, in primis mantenendo alto il livello di guardia sul fronte della sicurezza sanitaria, in secondo luogo traguardare una ripartenza e un rilancio solido di tutte le filiere agricole. Come CIA abbiamo sostenuto e lavorato per assicurare ristori adeguati, agevolazioni fiscali e contributive, abbiamo informato e divulgato tutte le opportunità messe a disposizione delle aziende e degli agricoltori. Ma è chiaro che non basta: auspichiamo un grande piano di riconversione “green” attraverso l’attuazione concreta del Recovery Plan nel quale le nostre imprese possano e dovranno essere protagoniste; inoltre, sulla stessa linea di indirizzo del Next Generation UE, spingeremo per realizzare un processo di digitalizzazione e innovazione tecnologica delle nostre imprese, indispensabile per essere competitivi su tutti i mercati e per valorizzare e promuovere le nostre uniche eccellenze, vinicole e agroalimentari. A livello ligure e locale saranno fondamentali le risorse del Psr (Piano Sviluppo Rurale), con l’obiettivo di usufruire di tutti i fondi disponibili per i diversi settori. Su questo abbiamo già avuto un incontro con il nuovo assessore regionale Alessandro Piana e siamo pronti ad una fattiva collaborazione.
Come vede il settore da qui ai prossimi anni?
Voglio ricollegarmi al discorso precedente: l’agricoltura e le sue filiere sono l’industria del futuro… Lo dico con speranza ma anche sulla base di dati e analisi di prospettiva: penso ai giovani agricoltori e al ritorno del comparto agricolo come obiettivo professionale e imprenditoriale, penso alle possibilità storiche del Recovery, insomma un quadro che porterà contestualmente ad un recupero delle aree interne e rurali attraverso nuove infrastrutturazioni e investimenti propositivi. L’agroalimentare, le nostre produzioni d’eccellenza, il settore floricolo nel suo complesso, il comparto agrituristico e il turismo green, senza contare la filiera agroforestale: siamo di fronte ad un momento di svolta di portata storica che deve unire, portare a processi di integrazione aziendale, reti di impresa, sviluppo di sistemi condivisi per tutto un intero territorio, passaggi ormai strategici per il processo di innovazione, modernizzazione e internazionalizzazione.
Quali sono ancora le difficoltà?
Sicuramente aspetti burocratici strutturali ancora irrisolti e regolamenti troppo complessi, serve superare alcuni tecnicismi per delineare una fase di vera di semplificazione quanto mai necessaria per il post Covid. E poi esistono ancora carenze territoriali che spesso mettono in difficoltà le imprese, come il dissesto idrogeologico o la stessa fauna selvatica: non bisogna dimenticare che sono fattori che possono provocare danni enormi per piccole realtà del nostro entroterra. E’ fondamentale migliorare ancora sul fronte della formazione e dei necessari aggiornamenti per le categorie agricole affinché siano sempre al passo con i tempi. Altra criticità è la stessa comunicazione, per questo come CIA stiamo lavorando anche in questa direzione, sul piano interno ed esterno, serve un rapporto diretto e continuo con gli attori del mondo agricolo e le loro esigenze, così come in senso inverso il settore deve sdoganarsi da certe riluttanze e farsi avanti senza timori di sorta: costruire un nuovo rapporto bidirezionale per cogliere tutte le opportunità e soprattutto giocare d’anticipo per essere competitivi. Abbiamo tutte le carte in regole per un futuro radioso e di crescita sostenibile.