Il progetto Promed, coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova, apre una nuova unità di ricerca in Adriatico
Il progetto Promed, coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova. Una nuova unità di ricerca per monitorare lo stato di conservazione dei cetacei lungo la costa romagnola del Mare Adriatico e studiare gli effetti del cambiamento climatico
Si chiamerà “Delfini Metropolitani Adriatico”, il progetto che rende realtà il monitoraggio dei cetacei lungo le coste romagnole del Mare Adriatico. Acquario di Cattolica e Oltremare, le strutture Costa Edutainment in Romagna attive nella conservazione e tutela delle specie marine, si uniscono al progetto di ricerca PROMED (PRotecting MEditerranean Diversity) per la tutela della diversità dei Cetacei nel Mar Mediterraneo che includerà, con partenza proprio da Cattolica, in maniera sistematica anche questa porzione dell’Adriatico, in collaborazione con la Marina di Cattolica.
Obiettivo principale di PROMED è valutare lo stato di conservazione dei cetacei che vivono nel Mare Nostrum e il monitoraggio della diversità delle specie, soprattutto in relazione agli effetti del cambiamento climatico.
Il progetto, della durata di tre anni, è finanziato da Aderholt-Goh Trust, un fondo benefico impegnato a salvaguardare la biodiversità marina tramite il sostegno alla ricerca scientifica. I dati raccolti dalla nuova unità di ricerca romagnola saranno messi a confronto con quelli provenienti da altri gruppi di ricerca attivi in diverse regioni dell’Adriatico (Slovenia, Croazia, Montenegro), per studiare i movimenti dei delfini e stimare la loro abbondanza. L’obiettivo è quello di sviluppare un network di monitoraggio dei cetacei nell’intero bacino del Mediterraneo, includendo nella ricerca anche le aree meno studiate come è appunto quella dell’Adriatico nord-occidentale.
Dal punto di vista divulgativo, “Delfini Metropolitani Adriatico”, sarà collocato all’interno di “Salva una Specie in pericolo”, la piattaforma-hub che raggruppa i progetti scientifici di conservazione e tutela che Acquario di Cattolica e Oltremare e le altre strutture Costa Edutainment portano avanti in collaborazione con enti, centri ricerca, atenei e strutture di conservazione e ricerca, allo scopo di raccogliere dati e sensibilizzare sia il grande pubblico che le scuole, queste ultime attraverso percorsi didattici mirati.
Alla presentazione del progetto, avvenuta questa mattina presso la Marina di Cattolica, sono intervenuti Franca Foronchi, Sindaca di Cattolica, Patrizia Leardini, COO di Costa Edutainment, Guido Gnone, Coordinatore Scientifico dell’Acquario di Genova e del progetto Promed, Stefano Furlati, Responsabile Didattico-Scientifico Costa Edutainment Romagna e Gianfranco Malaisi, Amministratore Delegato di Marina di Cattolica.
Come si svolgerà il progetto Delfini Metropolitani Adriatico
Da aprile-maggio a ottobre, in due uscite settimanali, il team di ricerca Delfini Metropolitani Adriatico, monitorerà l’area di studio compresa entro un raggio di circa 25 miglia nautiche dalla Marina di Cattolica – indicativamente le acque tra Cervia e Senigallia – intercettando i principali attrattori per i cetacei, ovvero le attività di pesca a strascico e le piattaforme di estrazione, attive o dismesse.
Per la sua particolare conformazione geografica e batimetrica, il Mare Adriatico settentrionale ospita prevalentemente la specie del tursiope (Tursiops truncatus), delfino dalla corporatura robusta che vive lungo la costa, entro il limite della piattaforma continentale, cacciando pesci e cefalopodi nei bassi fondali – in genere entro i 100-150 metri di profondità – l’unico cetaceo regolarmente presente nell’Adriatico settentrionale.
Per le uscite verranno utilizzate due imbarcazioni messe a disposizione da Marina di Cattolica, grazie alla collaborazione del dottor Gianfranco Malaisi, insieme allo skipper e al carburante: un gommone di 8 metri di lunghezza con motore fuoribordo e un cabinato Striker 44 Sport Fisherman di 14 metri di lunghezza.
L’attività sarà incentrata sulla tecnica della foto-identificazione e gli strumenti “del mestiere” dei ricercatori saranno principalmente binocoli, fotocamere con teleobiettivo e GPS. A ogni avvistamento i ricercatori segneranno su schede apposite la posizione geografica esatta, la specie, il numero di individui, il numero di piccoli (se presenti) e scatteranno fotografie dettagliate alle pinne dorsali dei delfini. La maggior parte dei tursiopi porta infatti sulla pinna dei “segni particolari” (i cosiddetti “marcaggi naturali”) che ne permettono l’identificazione univoca. Si tratta di segni dovuti per lo più a interazioni sociali tra conspecifici, che possono essere utilizzati per tracciare un vero e proprio Identikit che permette di riconoscere i singoli individui. Le prime notizie sono incoraggianti: le uscite di prova del progetto Delfini Metropolitani Adriatico hanno già confermano la presenza di tursiopi nell’area di studio.
Le immagini e i dati raccolti saranno poi caricati su Intercet, una piattaforma GIS (Sistema di Informazione Geografico) su web, di proprietà della Regione Liguria, per lo studio e la conservazione dei mammiferi e dei rettili marini. Sviluppata e gestita dalla Fondazione Acquario di Genova, Intercet già oggi possiede un ricchissimo catalogo di dati, raccolti da ricercatori provenienti da tutto il Mediterraneo e consultabili sul sito web www.intercet.it
I cetacei in relazione al cambiamento climatico
I dati raccolti dalle unità di ricerca che partecipano al progetto PROMED nelle rispettive aree di studio consentiranno di mappare la distribuzione dei cetacei a livello mediterraneo e sviluppare modelli avanzati per prevedere gli effetti del cambiamento climatico sulle diverse specie.
Per la sua posizione, stretta fra Africa ed Eurasia, il Mediterraneo è infatti considerato un hotspot del cambiamento climatico e l’Adriatico ne rappresenta una parte importante. Con la diminuzione delle precipitazioni, per esempio, si osserva anche una diminuzione del flusso di nutrienti dalla terra ferma al mare, nutrienti che sono fondamentali per la “produzione primaria”, ovvero la fioritura del plancton vegetale, base della piramide alimentare. Questo fenomeno, assieme a un aumento di eventi estremi come le ondate di calore (Heat waves) e il conseguente surriscaldamento delle acque superficiali, potrebbe avere conseguenze negative sugli organismi marini, inclusi naturalmente i cetacei, e causare una riduzione della biodiversità nell’intero bacino. “Con il progetto Delfini Metropolitani Adriatico, Acquario di Cattolica e Oltremare diventano punti di riferimento, che collocano Cattolica e la Romagna in posizione strategica nella mappa internazionale di monitoraggio dei cetacei nel nostro mare – dichiara Patrizia Leardini – COO di Costa Edutainment – Ancora una volta le attività di tutela e conservazione di Costa Edutainment escono dai confini delle strutture e raggiungono il mare con progetti virtuosi che avranno ricadute positive per il territorio, sia come educazione verso pubblico e le scuole, sia come divulgazione scientifica. Ringrazio Marina di Cattolica per il prezioso sostegno, le autorità, i pescatori e tutti quelli che concorreranno al successo del progetto”
“Includere la costa romagnola nelle attività di monitoraggio e ricerca è un passaggio importantissimo per il progetto PROMED e più in generale per la conservazione dei Cetacei nel Mar Mediterraneo – commenta Guido Gnone, Coordinatore scientifico dell’Acquario di Genova e del progetto PROMED – Ad oggi infatti, non ci sono studi continuativi su questo tratto di mare che, per le sue caratteristiche batimetriche, ospita prevalentemente un’unica specie: il tursiope. I dati che raccoglieremo nel tempo consentiranno di avere un quadro più completo sulla presenza e sul comportamento dei cetacei nel Mare Adriatico e di sviluppare modelli predittivi più accurati sulla distribuzione delle specie, anche in relazione agli effetti del cambiamento climatico”.