Sabato scorso alle 17 tutti si sono accorti di Andrea Pinamonti, della sua forza, della sua qualità, della sua serietà e del suo grande impegno in campo.
I due gol realizzati al Bologna sono stati pregevole fattura, specie il colpo di testa del definitivo 2-2.
Un attaccante, se non riceve palloni non segna. Nel Genoa attuale, falcidiato dagli infortuni, se all’attacco ci fosse anche Cristiano Ronaldo nei tempi migliori avrebbe difficoltà ad andare in gol.
È da tempo che diciamo che Pinamonti è un ottimo attaccante, ha soltanto 23 anni, ha segnato 13 gol 2 anni fa con l’Empoli, squadra che non segnava moltissimo. Lo scorso anno ne ha segnati 11 con il Sassuolo. Un Sassuolo disastrato, adesso segna già una doppietta pesantissima con un Genoa altrettanto disastrato. Insomma, in una grande squadra Pinamonti segnerebbe almeno dai 15 ai 20 gol, se non di più. Eppure ci sono frange di tifosi che continuano ad osteggiarlo, a sbeffeggiarlo, storpiando anche il suo nome. Ci chiediamo, ma questo è fare il bene del Genoa?
A questi tifosi vogliamo ricordare giocatori del passato bollati come bidoni sino a farli scappare dalla Genova rossoblù.
Ai più attempati, ricordiamo degli anni ’80 Carmine Gentile, un forte difensore al quale non si perdonava nulla. Nel 2009 arrivò, Herman Crespo. Si disse subito che era vecchio, aveva 29 anni, giocò da agosto a dicembre realizzando in 18 gare coppe e campionato sette reti. L’anno dopo, 2010 arrivò Luca Toni, grande cannoniere di Fiorentina, Bayern e Roma. Da agosto a dicembre 16 gare e tre gol. Spesso nel mirino dei tifosi perché aveva 32 anni. A gennaio andò in direzione Juventus per poi vincere a Verona anni dopo in età avanzata nel 2014 la classifica cannonieri. Poi, come non ricordare Ciro Immobile, giovanissimo, che approdò a Genoa nel 2012 in Serie B, giocò 33 gare e realizzò cinque reti. Contestato andò al Torino e in 33 gare, segnò ben 22 gol. Ultimo Reteghi che tutti sostenevano essere un buon giocatore, ma non un campione. Nel Genoa, senza avere quasi mai palloni giocabili, realizzò sette gol in 29 gare lo scorso anno. Quest’anno con l’Atalanta viaggia la media, soltanto un campionato, di un gol a partita, otto gol in otto gare, ma gli arrivano decine di cross a partita.
Torniamo ad Andrea Pinamonti, dopo i tanti gol con Empoli e Sassuolo, in rossoblu quest’anno ha giocato sette gare realizzate tre gol, una media non male. Quest’anno in sette gare ha avuto sei palle giocabili dai compagni ed in tre occasioni ha castigato il portiere avversario.
Allora cari tifosi, se vogliamo bene al Genoa sosteniamolo. Chi indossa la maglia genoana va sempre sostenuto, sempre, altrimenti non andremo mai da nessuna parte. Franco Ricciardi