Un nome che i giovani e giovanissimi hanno sentito nominare da papà e nonni.
Il suo esordio in Serie A avvenne con il Milan, in sostituzione dell’indisponibile Nils Liedholm, il 21 settembre 1958 a San Siro contro la Triestina, gara vinta per 2-0.
Alla quarta giornata Liedholm rientrò ma Occhetta restò al suo posto; ad uscire di squadra fu Sandro Salvadore, che poi diventerà pedina fondamentale della Juventus.
Il Milan con Occhetta titolare, a fianco di Liedholm e Cesare Maldini, vinse lo scudetto.
Poi nel 1960, a 29 anni, l’arrivo al Genoa, dove gioca per quattro stagioni, prima di chiudere al Rapallo in C, stabilendosi poi a Genova, precisamente a Nervi, dove tutt’ora risiede.
Sabato 9 novembre, invitato dai responsabili del Museo del Genoa situato al Porto Antico della città, il grande difensore, oggi 88enne, ha visitato assieme alla moglie il “tempio”, dove sta racchiusa 126 anni di storia rossoblu.
Tanti i tifosi che lo hanno atteso al Porto Antico, che poi lo hanno accompagnato nella accurata, emozionante visita all’interno della palazzina Giobatta.
Occhetta ha visto con attenzione ogni fotografia, ogni vetrina.
Grande emozione nei suoi occhi quando è arrivato davanti ad una vetrina dove c’era la sua figurina Panini in maglia genoana, con accanto i compagni di un tempo…. Colombo, Bicicli, Baveni, il portiere Da Pozzo; e poi davanti ad una gigantografia del settimanale “La Domenica del Corriere”, allora vendutissimo, dove nel 1961 il pittore Walter Molino illustrava il Genoa a bordo di una caravella con Occhetta e tutti i suoi compagni abbracciati che approdano in un porto chiamato “Serie A”.
I suoi occhi hanno brillato più volte, alle parole dei precisissimi ciceroni del Museo ed infaticabili organizzatori Giovanni Villani e Franco Aprile quando ricordavano e spiegavano all’Illustre Ospite tanti cimeli raccolto in questa affascinante casa genoana.
Quando viene intervistato, quasi non trova le parole, non riesce a spiegare perché è emozionatissimo che prova. E con lui emozionati sono tutti quelli che sono attorno a lui, che sono tornati indietro di oltre mezzo secolo.
Poi il giusto riconoscimento della Fondazione Museo del Genoa, quando il duo Villani-Abrile anch’essi emozionati, gli ha consegnato una maglia con il suo nome sulle spalle. Occhetta l’ha abbracciata con tanto affetto, e cosi ha fatto con tutti i presenti.
Poi il rito degli autografi e della firma sulle figurine dell’epoca, tantissime.
Infine il saluto, con questo grande campione che si è allontanato felice con tra le mani la sua maglia rossoblu…
A presto grande Capitano!
Franco Ricciardi