VILLANOVA D’ALBENGA – Dopo il grande successo per la giornata dedicata alle revisioni per i veicoli d’Epoca, costruiti prima del 1960, svoltasi a Villanova d’Albenga, ed il Memorial Renzo Betti, svoltosi a Toirano, il Ruote d’Epoca Riviera dei Fiori organizza domani a Garessio Sfilata internazionale d’auto storiche e la terza Rievocazione storica della Garessio-San Bernardo.
Il ritrovo delle vetture è previsto dalle ore 8 e 30 alle 10 nell’ Area Pro Loco Maneggio. Seguirà la sfilata ed alle 12 e 30 partirà la Salita al colle. Dopo il pranzo presso il Ristorante “Il Farinello” ci saranno i saluti di commiato e l’ arrivederci alla prossima edizione della rievocazione e sfilata storica.
Dopo questa manifestazione, in ricordo di una gara che nei primi anni richiamava soltanto gli appassionati dalla Liguria e dal Basso Piemonte ed è poi diventata una corsa di livello nazionale ed internazionale, il prossimo appuntamento per i soci, gli amici ed i simpatizzanti del sodalizio motoristico villanovese sarà in programma il 25 e 26 settembre.
Si tratta del Raduno Auto e Moto d’ Epoca ante 1980 che si svolgerà a Varazze e Sassello in occasione della Giornata nazionale del veicolo d’ Epoca.
Il “ Ruote d’epoca Riviera dei Fiori” (RD’ERDF), è federato all’Automotoclub Storico Italiano (ASI ) ed è stato fondato nel 1990; oggi conta più di 10 mila iscritti risultando il più numeroso della Liguria. Il club, oltre a seguire le pratiche per le omologazioni per auto e moto storiche, esenzioni, certificati delle caratteristiche tecniche, consulenza propone importanti manifestazioni e raduni anche di livello internazionale.
“Ogni nostra iniziativa, o manifestazione – ci ha spiegato il presidente del sodalizio villanovese Augusto Zerbone- ha lo scopo di contribuire a divulgare la cultura della Moto e dell’Auto d’epoca. I nostri aderenti sono migliaia e sono diventati anche con gli anni sempre più appassionati a questa stupenda forma di attività culturale e sportiva che si sviluppa però sempre di pari passo con una costante presenza a sostegno del volontariato”.
CLAUDIO ALMANZI