E’ un giovane genovese che si cimenta nella disciplina del Taekwondo, arte marziale di origine coreana, diventata sport olimpico nel 2000.
Di recente, l’atleta di casa nostra, ha rappresentato l’Italia ai campionati europei di Bari, raggiungendo un ottimo risultato ai quarti di finale, nella categoria P20 under 30, per persone con disabilità intellettive.
Abbiamo intervistato il suo maestro, Luca Marcato, che ci ha illustrato il percorso fatto dal giovane campione.
“Conosco Renzo da circa dodici anni, quando ero educatore nella parrocchia di Gesù adolescente – spiega Marcato – lui si è avvicinato a vari sport ma nessuno di questi è riuscito ad armonizzarsi con le sue caratteristiche personali.
Solo il Taekwondo è diventato per Renzo un’attività significativa, tanto da portarlo ai grandi risultati di oggi”.
Infatti Renzo Caraccia, dopo un serio allenamento ed anni di dedizione, ha raggiunto nel 2017 la cintura nera paralimpica, primo caso in Liguria, cimentandosi nella categoria “Poomse”, ovvero combattimenti immaginari codificati, che vengono valutati dai giudici in base alla precisione ed all’accuratezza nell’esecuzione.
Renzo si allena presso la Polisportiva “Città dei Ragazzi”, dove il suo maestro è direttore tecnico, nonché suo allenatore specifico, essendo titolato di cintura nera terzo dan.
Il cammino di Caraccia è stato molto brillante negli ultimi anni, con medaglie importanti a livello nazionale che lo hanno portato nella rappresentativa azzurra nel 2019.
“Il taekwondo è sicuramente uno sport individuale – spiega Marcato – nonostante questo tutti gli atleti vivono un impegno di squadra, dove ognuno collabora al raggiungimento del risultato finale.
Grazie a questa disciplina ognuno di loro migliora la padronanza di sé, riuscendo ad esprimere tratti importanti del carattere”.
Come già detto, il Taekwondo è disciplina olimpica dal 2000 e dal 2015 ha trovato la propria collocazione anche nelle specialità paralimpiche: il Liguria la Polisportiva Città dei Ragazzi diretta da Marcato si è sempre più specializzata in questa arte marziale raggiungendo questi notevoli traguardi. Nella sede di Genova e in quella di Sori, si lavora sull’agonismo e sulla vera integrazione grazie allo sport per chi sia portatore di una disabilità. Non una partecipazione agli eventi in senso pietistico, solo per dare l’idea ai giovani disabili di “esserci”, ma una vera e propria prestazione sportiva con impegno e confronto con gli altri, al di là del risultato finale. Un messaggio molto importante, per tutti, sportivi e non.
Per informazioni: ASD polisportiva Città dei Ragazzi, via Padre Semeria 38, Genova. tel. 010 522 0114, anche su FB. (Foto di Luca Marcato)
Roberto Polleri