L’argomento è piuttosto serio e delicato e riguarda l’ultimo video reso pubblico per il crollo del ponte Morandi, dove, purtroppo sappiamo, sono morte 43 persone.
Secondo diverse persone ci sarebbero delle incongruenze in tale video.
Al di là di poco probabili teorie del complotto, Luciano Consorti, direttore editoriale della testata giornalistica “Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni (D.E.S.I.)” ha depositato ieri, 6 settembre 2018 presso la Procura di Teramo un esposto relativo a possibili manomissioni del video che riprende il Ponte Morandi di Genova.
In particolare secondo Luciano Consorti ci sarebbe “una palese Manomissione del Video”.
Noi come giornale riportiamo i fatti, non accusiamo nessuno, però alcune incongruenze sul video reso pubblico le abbiamo notate anche noi. Senz’altro la più evidente è la scomparsa di una di autocisterna bianca (minuto 0:03 del video) davanti al famoso furgoncino Basko che si fermerà sull’orlo del ponte crollato.
Nella corsia opposta, inoltre, si vede un tir bianco che trasporta un container di colore rosso che compare improvvisamente nella carreggiata nel lato sinistro del video.
Infine, come spiega Consorti, “sul bordo del lato sinistro sotto il logo della polizia, si vede un’anomalia di una pianta che cambia aspetto, il che fa pensare ad una sovrapposizione di immagini”.
Insomma i dubbi restano così abbiamo deciso di pubblicare per intero ciò che ci scrive Luciano Consorti e due video, quello reso pubblico e che abbiamo pubblicato il 1 settembre e quello analizzato dal Consorti insieme ad un esperto di videosorveglianza e che evidenzia con dei cerchi rossi le anomalie del video.
Ecco il testo completo.
“Il sottoscritto Luciano Consorti in qualità di Presidente e Direttore Editoriale della testata giornalistica ‘Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni (D.E.S.I.)’ ha depositato il 6/09/2018 presso la Procura di Teramo un esposto relativo a verosimili manomissioni del video che riprende il Ponte Morandi di Genova. Il 14 Agosto 2018 alle 11,30 circa, apprendiamo la notizia del crollo del Ponte Morandi di Genova, dove perdono la vita 43 persone di varie Nazionalità. Questi fatti drammatici ci hanno toccato il cuore di tutti noi, gli interessi economici e politici hanno prevalso su qualsiasi razionalità nel porre in sicurezza il Ponte Morandi,o perlomeno è quello che vogliono farci credere.
Il sottoscritto presidente D.E.S.I. insieme al nostro funzionario esperto in comunicazione e videosorveglianza, nell’osservare attentamente l’unico video pubblico della videocamera del ponte Morandi registrato della Polizia di Stato, “ evince verosimilmente una palese Manomissione del Video ed evidenzia con i cerchi in rosso le anomalie, nel video rallentato vedrete una autocisterna di colore bianco davanti al camion verde di Basko, se osservate attentamente l’autocisterna davanti a Basko sparisce nel nulla, mentre nella corsia opposta si vede un Tir bianco che trasporta un Container di colore rosso che compare improvvisamente nella carreggiata nel lato sinistro del video, inoltre sul bordo del lato sinistro sotto il logo della polizia, si vede un’anomalia di una pianta che cambia aspetto, il che fa pensare ad una sovrapposizione di immagini.
Come riportato dalle varie agenzie di stampa il 1 settembre 2018, dopo le attente indagini della squadra mobile di Genova, si è concluso che il presente video non è stato “manomesso” ma la registrazione si è interrotta per un black out elettrico senza registrare nessun crollo del ponte.
Come è possibile che la procura di Genova o perlopiu’ la squadra mobile di Genova che ha fatto le indagini proprio sul quel video, viene a raccontarci che non è stato manomesso alcunchè?, sembrerebbe un film di fantascienza, dove tutti credono a qualsiasi cosa, visto che il video è chiaro e trasparente per questa ragione abbiamo chiesto alla Procura di Teramo che vengano fatte ulteriori indagini sul Video per portare alla luce la verità e per riscattare e non far morire in vano tutte quelle 43 vittime del ponte Morandi.
Per noi è una puro depistaggio dell’indagine, per conto di chi? E per quale motivo?”
L’esposto alla Procura di Teramo caso ponte Morandi2