Chiusura della centrale a carbone e sviluppare un piano per creare un polo per rinnovabili ed efficenza energetica
Il WWF Italia ha inviato una lettera al ministro Patuanelli dopo le notizie di stampa secondo cui il ministero dello Sviluppo economico avrebbe negato a Enel il permesso per la chiusura della centrale a carbone di La Spezia, prevista per il 2021.
Secondo il WWF questo diniego potrebbe essere interpretata come “una indebita e aggressiva pressione per sollecitare l’autorizzazione del gruppo a gas”, finendo per ritardare ancora la chiusura della centrale, invocata dalla popolazione spezzina da decenni, popolazione che ha sofferto molti gravi danni alla salute, all’ambiente e ad alcune attività economiche connesse.
Le richieste di autorizzazioni di nuove centrali o gruppi a gas hanno ormaisuperato i 10GW elettrici, nonostante la domanda sia caduta, anche in seguito alle misure per contenere l’epidemia da Covid-19, ed appare in forte cambiamento e contenimento rispetto al passato. Inoltre, proprio in Liguria, un’altra azienda ha appena presentato domanda per un altro gruppo a gas da quasi 900 MWe a Vado Ligure (che si aggiunge a quello già presente da quasi 800 MWe che risulta, peraltro, già fortemente sottoutilizzato).
Il WWF ritiene che il ministero dello Sviluppo non possa continuare a sostenere l’apertura di nuove centrali fossili, contravvenendo agli impegni europei e internazionali che, al più presto dovranno essere ancora più ambiziosi, ma debba lavorare per favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e per limitare le nuove centrali a gas al minimo indispensabile.
Il WWF chiede al ministero – conclude la lettera, firmata dalla presidente Donatella Bianchi – di consentire ai cittadini di vedere, finalmente, la chiusura della centrale a carbone e di favorire la messa a punto di un piano per la creazione di un centro di eccellenza delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, dopo un confronto con il Comune e i cittadini di la Spezia.