Questa mattina il portone della sede della Lega di via Macaggi a Genova è stato imbrattato con della vernice rossa e nera.
Con la stessa vernice è stata sporcata anche la facciata del palazzo al primo piano e in parte anche il marciapiede sottostante.
L’atto vandalico, avvenuto la scorsa notte, arriva a poche ore dalle polemiche sullo striscione contro il ministro Matteo Salvini appeso all’alba del 25 aprile a Uscio.
“Ho appreso con sgomento la notizia degli atti vandalici ai danni della sede della Lega di Genova, l’ennesimo gesto intimidatorio contro la Lega e contro Matteo Salvini. Queste azioni sono inaccettabili e vanno condannate senza se e senza ma: se pensano di spaventarci o di fermarci con questi atti vigliacchi, si sbagliano di grosso”. A dichiararlo Marco Campomenosi, candidato ligure della Lega al Parlamento Europeo.
Sempre la scorsa notte, ma con della vernice nera, era stata imbrattata la targa dedicata a Ugo Venturini, militante del Msi ucciso nel 1970 in piazza Verdi durante un comizio di Giorgio Almirante.
Su entrambi gli episodi indaga la Digos.
In riferimento ai fatti di Uscio e via Macaggi il capogruppo e vicecapogruppo regionale della Lega, Franco Senarega e Paolo Ardenti oggi hanno dichiarato: “Lo ribadiamo. Chi non ha idee si comporta così. Noi andiamo avanti senza paura. Ci fate solo pena.
Dopo lo striscione dell’altra mattina a Uscio scritto in rosso con le minacce al ministro Matteo Salvini corredate dalla stella a cinque punte, la notte scorsa i ‘democratici’ sono entrati di nuovo in azione imbrattando con la vernice rossa il portone e il palazzo della sede nazionale della Lega Liguria in via Macaggi a Genova.
Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Digos, che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili dell’atto intimidatorio.
Si tratta dell’ennesimo episodio antidemocratico e di intolleranza verso la maggioranza del popolo italiano che ha dato fiducia e sta apprezzando il proficuo lavoro della Lega di Salvini, con i suoi rappresentanti a livello locale e nazionale.
Quelli di Genova non sono gli unici episodi di intolleranza, intimidazione, vandalismo, violenza e minaccia verso il Capitano e i leghisti. Pertanto, appare logico ritenere che dietro ai singoli e vari casi ci possa essere la regìa di un fronte antidemocratico a livello nazionale.
Dispiace che le forze politiche liguri dell’opposizione non abbiano preso le distanze, né abbiano condannato in modo fermo questi atti”.