La Capitaneria di Porto di Genova in queste ultime settimane ha intensificato i controlli sull’area marina protetta al largo di Arenzano dove è affondata la petroliera Haven, provocando il disastro ambientale nel 1991.
Le verifiche, previste dal 1999, ossia da quando è in vigore un’apposita ordinanza che regola le immersioni, sono state intensificate per selezionare maggiormente le persone che si immergono sul relitto della motonave cipriota, adagiata sul fondale da 32 ai 85 metri di profondità e dove dal 2015 ad oggi sono morti sei sub e si sono verificati tantissimi malori.
L’ultimo decesso è del gennaio di quest’anno
La notizia dell’intensificazione dei controlli è stata confermata dall’ammiraglio comandante della Capitaneria di Porto di Genova Nicola Carlone nel corso della presentazione della campagna Mare Sicuro 2018.
E’ inoltre stato riferito che più volte nel mare della Haven siano stati fermati sub sprovvisti di brevetti e non accompagnati da diving che a bordo di barchette o gozzi intendevano improvvisare pericolose immersioni.
Le disposizioni emanate nel 1999 invece prevedono che ci si possa immergere sulla Haven solo se in possesso dei brevetti relativi alle profondità di immersione e accompagnati da guide ufficiali. Il rapporto delle guide marine per la Haven prevede un istruttore ogni 3 sub, mentre per il parco della riserva marina di Portofino la proporzione è di una guida ogni 5 sub.
Ogni anno sulla Haven vengono effettuate circa 15mila immersioni.