“Cambiare rotta anche nel Comune di Imperia. Privilegiare gli imperiesi, i liguri, gli italiani e chi è regolarmente residente nel nostro Paese da almeno 10 anni, avendo quindi dimostrato di essere integrato e rispettoso della legalità, non solo è un dovere ma appare una politica di buonsenso per chiunque amministri un Comune della Liguria, la Regione o l’Italia.
Inoltre, come ha giustamente fatto osservare ieri anche il nostro capogruppo in Regione, Franco Senarega, tutelare il principio secondo cui le case popolari debbano essere assegnate a chi è in reale difficoltà e non abbia, invece, delle proprietà all’estero, è un obiettivo che la Lega di Imperia (e non solo) continuerà a perseguire.
Anche per noi l’articolo 4 della legge regionale numero 13/2017, che fissava il criterio dei 10 anni di regolare residenza per l’assegnazione delle case popolari, è perfettamente legittimo”.
Lo ha dichiarato oggi il segretario cittadino della Lega, Giulio Filieri.
“Semmai a essere ‘sproporzionato’ – ha aggiunto Filieri – è il numero dei migranti che in tutti questi anni sono sbarcati sul territorio nazionale anche per colpa delle folli politiche dei governi buonisti di centrosinistra, con il risultato che l’imperiese è diventato il ‘tappo’ d’Italia e insicurezza e degrado sono notevolmente aumentati pure nella nostra città.
Tuttavia, prendiamo atto della decisione della Corte costituzionale che ieri ha bocciato la norma dei 10 anni di residenza accogliendo l’impugnazione della Presidenza del Consiglio, a sua volta bocciata dal voto degli italiani.
Noi non ci diamo per vinti. Infatti, nel momento in cui vinceremo le elezioni amministrative, chiederemo alla nuova giunta comunale di far inserire nel Regolamento di A.r.t.e. o come meglio si ritiene, quanto già legittimamente adottato con successo dal sindaco leghista di Cascina, Susanna Ceccardi, nonché in altri Comuni amministrati dal centrodestra.
In poche parole, si tratta di pretendere dai richiedenti la certificazione patrimoniale obbligatoria (Isee internazionale) senza accontentarsi di una generica autocertificazione, che nel caso degli immigrati dovrà essere rilasciata dal Paese d’origine (ambasciata o consolato).
Il risultato nel Comune toscano è stato notevole perché si è passati dal 75% di alloggi popolari assegnati agli stranieri dalle amministrazioni di centrosinistra all’82% di alloggi assegnati agli italiani dalla nuova amministrazione leghista. Con il centrodestra unito al governo della nostra città, dovrà essere così anche a Imperia”.