Una rete di spaccio che operava tra l’Olanda e il Ponente ligure è stata smantellata in un’operazione condotta dalla squadra mobile di Imperia e coordinata dalla locale Procura.
Il gruppo criminale importava e smerciava cocaina, metanfetamina, hashish e marijuana, inviando la droga tramite pacchi postali dall’Olanda in Italia, per poi distribuirla sulle piazze di Imperia e Albenga. L’operazione si è conclusa con tre arresti e l’emissione di un divieto di dimora nelle province di Imperia e Savona.
Arresti e operazione della polizia
Pochi giorni fa, le forze dell’ordine hanno arrestato un cittadino egiziano, già latitante nei Paesi Bassi, insieme a due suoi collaboratori. In totale, venti persone sono state segnalate per concorso nell’attività di spaccio. Gli inquirenti hanno ricostruito un giro d’affari stimato in centomila euro in tre anni.
Lo scorso 18 settembre, la polizia olandese ha arrestato ad Amsterdam un egiziano di 27 anni, ricercato con un mandato d’arresto europeo, e un cittadino italiano di 36 anni originario della provincia di Imperia, residente nella capitale olandese da tempo. Prima di questo, la squadra mobile di Imperia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nei confronti di un giovane marocchino. Quest’ultimo riceveva pacchi di metanfetamina e cocaina provenienti dall’Olanda, per poi rivenderli ad Albenga.
Spaccio internazionale e uso dei corrieri
I pacchi contenenti droga venivano spediti in Italia e consegnati a domicilio tramite corrieri come SDA e Poste Italiane, spesso indirizzati a giovani dell’Imperiese. Tra i collaboratori del cittadino egiziano c’erano anche un italiano e un albanese di 28 anni, trasferito ad Amsterdam dalla provincia di Imperia. Entrambi sono stati raggiunti da misure cautelari, tra cui gli arresti domiciliari e il divieto di dimora nelle province di Imperia e Savona.
Utilizzo di piattaforme social per l’ordinazione
Secondo le indagini, centinaia di pacchi sono stati spediti in Italia attraverso ordini effettuati tramite piattaforme come Facebook Messenger e Telegram, dove la droga veniva pubblicizzata per la successiva vendita non solo in Italia, ma anche in altri Paesi come Germania, Spagna, Francia, Belgio, Svizzera e Gran Bretagna.