Sanitari ed operatori scolastici della Cub ma anche studenti e semplici cittadini si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Ducale
In circa 250 persone con cartelli e striscioni hanno partecipato alla manifestazione odierna della Cub per dire no al green pass obbligatorio.
Il punto di presidio, alle ore 18, è stato piazza De Ferrari dove sanitari ed operatori scolastici si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Ducale.
A dare sostegno alla manifestazione anche diverse associazioni e gruppi tra cui Medicina Democratica e Comilva.
In piazza ci sono stati diversi interventi e testimonianze di lavoratori. Previsto anche un breve corteo fino alla statua di Gandhi al Porto Antico, simbolo di pace e delle lotte per la libertà.
“Siamo qui a manifestare in maniera pacifica, ma assolutamente determinata – esordisce – Maurizio Loschi, responsabile Cub Liguria – contro una decisione assunta a livello individuale ma che non trova il dovuto rispetto nell’iniziativa del Governo e altri soggetti che stanno facendo di tutto per costringere il mondo intero a subire un trattamento sanitario, anche quando sono contrari. Come sindacato siamo stati i primi a muoverci per i lavoratori della sanità che venivano colpiti da questa misura dal Dl 44, successivamente convertita.
Lo abbiamo fatto ad occhi chiusi non sapendo quanti lavoratori non condividevano questa scelta, ma per noi era una questione di principio perché non c’è scritto né nei contratti di lavoro, né nelle leggi del nostro ordinamento che i lavoratori possono essere ricattati. Per questo abbiamo immediatamente assunto questa posizione mettendoci a disposizione nel loro percorso di lotta.”
“Per il futuro dei lavoratori che hanno subito una sospensione – prosegue il rappresentante della Cub – escludiamo il ricorso a strumenti legali: Riteniamo che le cause legali abbiano limiti pesanti per i lavoratori. Se qualche giudice dovesse ritenere, anche a livello ideologico che la vaccinazione obbligatoria è sacrosanta, il nostro avvocato potrebbe rinunciare al compenso ma sicuramente non la controparte. Senza contare le tempistiche: il lavoratore rimane a casa dal lavoro e senza stipendio. Per questo ci siamo attivati per un percorso comune. Dobbiamo fare un percorso tutti insieme, far finire queste misure e tornare alla normalità democratica”.
Il sindacato Cub, tra l’altro, sta portando avanti raccolte fondi per aiutare i lavoratori rimasti senza stipendio.