“Non sarà certamente il virus a piegare la città di Varazze, che di eventi tragici ne ha sofferti tanti, superati sempre con impegno comunitario e volontà di non mollare.”
Queste le parole dei gestori e dei dipendenti dei bagni marini di Varazze che hanno ripreso a montare le cabine nelle zone del Solaro, del Borgo e di San Nazario, puntando alla prossima estate con determinata fiducia, sull’esempio dei loro predecessori che hanno conosciuto guerre e devastazioni dall’alba del turismo balneare e sino ai nostri giorni.
Questo lavoro che si ripete ad ogni accenno di primavera e che vede il rinnovarsi di un ottimismo che guarda al domani, nonostante le nere nubi che gravano sull’Italia del 2020, sono il segno che l’uomo non si arrende di fronte alle bufere della vita e apportano un senso di ritrovata fiducia e serenità nei cittadini, spesso spauriti, che passeggiano sul lungomare nelle pause delle necessarie “prese d’aria” consentite dalle giuste disposizioni di allerta governative e regionali.
Varazze guarda avanti anche con un forte sostegno che le arriva da lontano, da quando Caterina da Siena, nell’ottobre del 1376, dal ritorno da Avignone dopo aver convinto il papa Gregorio XI a riportare il soglio di S. Pietro a Roma, soggiornò nel suo borgo murato per tre giorni.
La Santa trovò la città devastata dalla peste, e nella chiesa di S. Ambrogio (allora situata nella cerchia delle antiche mura), impetrò dalla S.S. Trinità la grazia per la scomparsa del morbo “e chi lo portasse lo riportasse (queste le sue parole), senza nocumento ai suoi abitanti”.
Il triste a allarmante presente che stiamo attraversando e che vede la scienza impegnata in una battaglia dura, che certamente vincerà, forte del progresso fin qui conseguito, non ci fa e non ci deve distogliere dal ricordo di quel lontano 1376 e dalla promessa, che ogni anno, il 30 aprile, riconferma il voto di penitenza e ringraziamento, fatto dalla Varazze di ieri verso la sua Santa Patrona.
Presi come siamo da questa roboante società dei consumi e dal suo egoistico materialismo, forse uno sguardo al Cielo non guasterebbe … Santa Caterina, ricordiamolo, è anche Patrona d’Italia, insieme a San Francesco.
LA CITTA’ PROTETTA
Lo disse Caterina
la Santa Mantellata
vedendo la rovina
nella città malata.
“Mai più verrà il tormento
a questa pia città
strappato ho il giuramento
a Santa Trinità.
E chi malato entrasse
entro le vostre mura
il male riportasse
senza menar sventura.
Di peste o d’altro morbo
mai più voi soffrirete
lo sappia tutto il volgo
che al Ciel ho fatto prece.”
Varazze non si scorda
di Santa Caterina
legata a Lei da corda
che mai andrà in rovina.
(Testo, poesia e immagini di Mario Traversi)